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Giuseppe Conte, "il 14 settembre cade il governo". La gola profonda dopo il vertice tra i ministri e le regioni

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"Il governo rischia di cadere il 14 settembre", parola di Alberto Cirio (Forza Italia). In un'intervista al quotidiano La Stampa il governatore del Piemonte spiega che l'ora della verità per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non è il 20 e il 21 settembre, quando si andrà alle urne per referendum e rinnovo dei consigli regionali quanto piuttosto il giorno della riapertura delle scuole. "Credo che la tenuta dell'esecutivo sia minacciata molto più dall'incapacità di gestire una situazione delicata come la riapertura delle scuole. Detto questo, ho la fortuna di conoscere personalmente tutti i candidati di centrodestra e sono certo che se dovessero vincere l'Italia ne gioverebbe", ha detto Cirio.

 

 


Cirio rimprovera a Conte e Azzolina "anzitutto i gravissimi ritardi nelle definizione degli organici: con la situazione sanitaria attuale non ci si può permettere alcun taglio. E poi, il problema dei banchi monoposto: è impossibile - dice - che vengano distribuiti prima della campanella d'inizio. Idee confuse - continua -, il Governo le ha anche sulla questione dei trasporti". "Abbiamo lavorato a un documento condiviso che sarà approvato dalla Conferenza delle Regioni - dice ancora Cirio -. chiediamo la misurazione della temperatura all'ingresso delle scuole, anche per questo c'è bisogno urgente di personale scolastico. Quanto alla mascherina, è senza senso utilizzarla se c'è la distanza di un metro fra i bambini. È opportuna, invece, a mensa e durante l'intervallo".

 Quanto ai trasporti per gli studenti, "stiamo ancora aspettando di sapere quali saranno le misure di sicurezza: barriere plexiglass o trasporti a mezzo carico? In ogni caso - si chiede -, quando adegueranno i mezzi e quando arriveranno i fondi per i nuovi autobus?".

Sull'aumento dei casi di Covid, anche in Piemonte, Cirio ribadisce che "sono di importazione" e ricorda che «Caselle, assieme a Fiumicino, è stato il primo aeroporto ad avviare i test rapidi. Stiamo monitorando con grande attenzione i rientri dalla Sardegna». Sui focolai tra i migranti nei centri d'accoglienza, "comprendo - dice - lo stato d'animo di Musumeci. Il Governo non può scaricare sulle Regioni e sui loro sistemi sanitari il peso dei propri errori nella gestione dell'immigrazione clandestina".

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