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Dpcm, Giovanni Toti anticipa Conte: "Zone rosse, slitta tutto di un giorno", le regioni che vogliono evitare il lockdown

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Fonti del ministero della Salute hanno confermato all’Ansa quanto anticipato da Giovanni Toti, ovvero che le restrizioni aggiuntive per le zone rosse e arancioni slitteranno a venerdì 6 novembre dato che, quando sono le 18 di mercoledì 4, il governo presieduto da Giuseppe Conte non ha ancora comunicato alle Regioni in quali fasce di rischio sono state inserite. Lo scontro tra l’esecutivo e i governatori va avanti ormai da due giorni e ancora non sembra essere stato trovato un punto d’intesa: in particolare Lombardia e Piemonte non sono intenzionate a subire la zona rossa senza combattere, a partire da Attilio Fontana che prima di chiudere vuole avere in mano i dati aggiornati e non quelli che a suo dire sarebbero di 10 giorni fa e quindi non più attendibili per dichiarare un lockdown.

“Ho appena parlato con Roberto Speranza”, ha svelato Toti che poi ha aggiunto: “Domani ci confrontiamo sul posizionamento della Liguria rispetto alle fasce di rischio del Dpcm. Le misure aggiuntive di contenimento al Covid entreranno in vigore nella giornata di venerdì”. In un primo momento sembrava che le restrizioni previste per tutto il territorio nazionale - a partire dal coprifuoco tra le 22 e le 5 che pure è stato oggetto di contesa, stavolta soprattutto all'interno della maggioranza giallorossa - dovessero comunque entrare in vigore a partire da domani, giovedì 5 novembre: invece Palazzo Chigi è intervenuto per comunicare che anche quelle sono slittate a venerdì, come a questo punto l'intero Dpcm. Intanto stasera il premier Conte terrà una conferenza stampa per illustrare le nuove misure agli italiani: ma cosa dirà sulle fasce di rischio se ancora non è stata presa una decisione?

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