Coronavirus, caos bollettini: incompleti o non inviati. Si muovono le procure, Asl e regioni nel mirino

lunedì 9 novembre 2020
Coronavirus, caos bollettini: incompleti o non inviati. Si muovono le procure, Asl e regioni nel mirino
2' di lettura

E' andato in tilt il sistema di raccolta e analisi dei dati sul contagio da Covid-19, che le Regioni sono tenute a trasmettere all'Istituto superiore di sanità. Tant'è che la cabina di regia per decidere se spostare alcuni territori in diverse fasce di rischio è stata rinviata di un giorno. Era in programma domenica 8 novembre, ma è stata rimandata a lunedì 9, perché a poche ore dall'inizio della riunione erano ancora nove le Regioni che non avevano trasmesso i propri bollettini o li avevano inviati incompleti. Come spiega il Corriere della Sera, non sappiamo se si tratta di un comportamento doloso o di semplice disorganizzazione. A stabilirlo saranno i magistrati. Dopo l'inchiesta avviata in Liguria, anche in altri territori sarebbero in arrivo esposti e segnalazioni sulle modalità di lavoro delle Asl e dei responsabili regioni che si occupano dei bollettini. 

 

 

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Tra le Regioni che preoccupano di più c'è la Campania, i cui numeri non sembrano rispecchiare la situazione reale. Come scrive il Corriere, pare che il presidente del'Iss, Silvio Brusaferro, stia "analizzando i dati con la lente d’ingrandimento". L'ultimo bollettino indicava 4.600 nuovi positivi nel territorio, che per ora è nella zona con meno restrizioni, quella gialla. Si stanno studiando, intanto, anche i numeri della Liguria, con la città di Genova che è particolarmente sotto pressione per contagi e ospedali. In sofferenza, poi, ci sono Umbria e Abruzzo, dove le terapie intensive si riempiono sempre di più. Infine tra gli osservati speciali ci sono anche Veneto e  Toscana, dove si guarda con apprensione il numero di anziani positivi nelle Rsa.

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