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Capodanno, il gestore del resort di lusso della festa clandestina: "Lo Stato non c'è, devo arrangiarmi"

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“L’ho fatto per sopravvivere”: si è giustificato così Ivan Favalli, il gestore del resort di lusso sul Garda che a Capodanno ha organizzato un festino con 120 ospiti, in barba a qualsiasi norma anti Covid. “Non siamo riusciti a gestire la goliardia dei nostri clienti, perché alcuni di loro si conoscevano e si sono lasciati andare a un brindisi in più”, ha spiegato a Mattino 5 su Canale 5 il titolare, in riferimento alle immagini che hanno indignato i social. Foto e video di persone impegnate a brindare e ballare insieme, senza mascherina né distanziamento. “Noi abbiamo 200 famiglie a cui garantire lo stipendio, io sono stato il capro espiatorio, l'ho fatto per sopravvivere, ma non sono l'unico che fa queste cose – ha continuato Favalli –. Lo Stato deve aiutarci per ripartire, ma se non ci arrangiamo per trovare delle soluzioni... certo si può sbagliare, e noi ci assumiamo le nostre responsabilità”. Le forze dell’ordine, infatti, hanno disposto la chiusura dell’hotel, come spiegato dallo stesso gestore su Facebook. Invece, in merito al biglietto lasciato sui tavoli del locali, in cui si invitavano i clienti a non diffondere video sui social, Favalli ha chiarito: “In tanti ci hanno chiesto riservatezza e privacy per non finire nei video girati da terze persone". 

 

 

 

 

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