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Montichiari, farmaci letali a pazienti Covid. Le frasi del primario arrestato: "Sento ancora il fischio dell'ossigeno"

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Si chiama Carlo Mosca il primario dell'ospedale di Montichiari a Brescia, accusato di aver somministrato farmaci letali a due pazienti Covid durante la prima ondata. In un'intervista al Corriere della Sera risalente allo scorso giugno, che il quotidiano ha riproposto adesso, il medico raccontava la sua esperienza in prima linea tra i malati di coronavirus. Parlando del momento di calma dopo la tempesta, Mosca diceva: "Sento ancora il fischio dell'ossigeno, anche adesso che è tutto spento". Nel suo racconto, poi, l'uomo parlava delle difficoltà avute nello staccarsi dalla sua famiglia durante il periodo più buio della pandemia: "Mi è stata data la camera di un B&b a Montichiari, ho passato lì la prima notte il 24 febbraio. E da mia figlia e dalla mia compagna, che vivono a Mantova, sono tornato il 3 maggio". Ma pareva valerne la pena: "Si cercava di salvare più vite possibili". Poi sul rapporto con la famiglia, diceva anche: "La testa era sempre all’ospedale, ai pazienti, al da farsi, ma a mia figlia volevo far capire che questo fenomeno prima o poi sarebbe passato".

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