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Coronavirus, Roberto Speranza: "Non ci sono le condizioni per riaprire". Ma Salvini: "Cambio di passo", scontro al governo

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Nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, non ci sono le condizioni per allentare le misure”. Lo ha comunicato Roberto Speranza, che si prepara a chiudere di nuovo dinanzi al pericolo rappresentato dalle varianti del Covid, in particolare da quella inglese che “diventerà prevalente”. In pratica il ministro della Salute sta affrontando l’emergenza con la stessa linea “chiusurista” che ha caratterizzato il governo presieduto da Giuseppe Conte, con la differenza che almeno da quando c’è Mario Draghi è cambiata la comunicazione. 

Ed è già qualcosa, dato che gli italiani erano abituati a sapere il giorno prima cosa sarebbe cambiato domani, invece adesso sono stati avvisati con oltre una settimana di anticipo. “Le polemiche disorientano i cittadini - ha dichiarato Speranza - sempre più stanchi per questa lunga crisi. Insieme all’unità e alla responsabilità è indispensabile dire sempre la verità ai cittadini. Riconfermo un messaggio di fiducia: argineremo il virus con la scienza e il personale sanitario. Allentare le misure? Non ci sono le condizioni, siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia”. 

In pratica il ministro ha risposto anche a Matteo Salvini, che aveva chiesto un “cambio di marcia” durante la conferenza stampa al Senato su Covid e lockdown. Il leader della Lega ha assicurato che “farò di tutto perché nel prossimo Dpcm ci siano dei segnali di ritorno alla vita di riapertura”, in particolare per quanto riguarda gli orari dei ristoranti: “Se vado a pranzo perché non posso andare a cena?”. Il problema è che per come si sta mettendo la situazione epidemiologica dell’Italia è probabile che non sarà possibile neanche più andare a pranzo nei ristoranti. In ogni caso Salvini ha sottolineato che “si partirà una settimana prima, già questo è un segnale di cambiamento. Non si diranno cose il sabato sera per la domenica”.  E ancora, Salvini aveva attaccato anche Ilaria Capua, accusata di fomentare il terrore, quando invece "ho sentito sia Alberto Zangrillo sia Matteo Bassetti, i quali mi hanno detto che nei loro reparti la situazione è sotto controllo". Insomma, lo scontro Speranza-Salvini si accende.

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