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Attilio Fontana indagato per autoriciclaggio e falsa dichiarazione. E la Lombardia resta zona rossa

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Attilio Fontana è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Milano: le ipotesi di reato sono autoriciclaggio e falsa dichiarazione in voluntary. Inoltre i pm hanno chiesto una rogatoria in Svizzera sul conto del presidente della Regione Lombardia: alle autorità elvetiche hanno spiegato che vogliono “completare la documentazione allegata alla domanda di voluntary disclosure del 2016 per approfondire alcuni movimenti finanziari”. Gli avvocati del governatore si sono già dichiarati disponibili a fornire ogni chiarimento, anche con produzione di documenti o presentazione spontanea di Fontana

Tutto è partito dal caso dei 75mila camici e altri dispositivi di protezione individuale per oltre mezzo milione di euro acquistati dalla società Dama, controllata da Andrea Dini (cognato del governatore): l’operazione che era stata trasformata in corsa in una donazione, ma Fontana risulta indagato per frode in pubbliche forniture. Adesso sono arrivate anche le accuse legate ai 5,3 milioni di euro su un conto svizzero. 

Tra l’altro con un tempismo curioso, dato che il presidente della Regione Lombardia aveva appena finito di annunciare che la zona rossa durerà ancora per un po’ di tempo. Poco dopo è arrivata il comunicato stampa del procuratore Francesco Greco, con Fontana che si è già messo a disposizione. Nel frattempo il governatore si preoccupa soprattutto dell’emergenza coronavirus: “Fino a venerdì sicuramente saremo rossi e penso che lo saremo per tutta la settimana di Pasqua. Mi auguro che, finito il periodo delle vacanze pasquali, si possa ricominciare a respirare”. 

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