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Generale Figliuolo, indiscrezioni sul suo futuro: gira una voce su Draghi, cosa succederà tra poche settimane

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Lo stato di emergenza scade il 31 luglio e potrebbe non essere rinnovato. Dopo un anno e mezzo, Mario Draghi sta seriamente pensando di non prorogarlo ulteriormente, in modo da inviare un ulteriore messaggio di ritorno alla normalità. Molto dipenderà dagli obiettivi che riuscirà a raggiungere la campagna di vaccinazione e da quale sarà la situazione epidemiologica dell’Italia, che da oltre un mese è in costante miglioramento. 

 

 

Nel caso in cui il presidente del Consiglio decidesse davvero di non rinnovare lo stato di emergenza, ci sarebbe però un nodo da sciogliere relativo alla struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo. Senza lo stato di emergenza, non potrebbe essere pienamente operativa: a meno che non venga approvata una norma apposita. È infatti difficile immaginare che il generale possa terminare il suo compito di commissario straordinario per l’emergenza coronavirus già il 31 di luglio. Secondo le indiscrezioni de La Repubblica, sarebbe nelle idee di Draghi confermare la struttura commissariale per tutto il 2021, sia per garantire che la campagna di vaccinazione proceda senza intoppi sia per far sì che passi gradualmente dalla centralizzazione presso gli hub a un sistema più vicino ai cittadini, in cui le inoculazioni diventino compito di pediatri e medici di famiglia. 

 

 

“Mario Draghi ci crede davvero - si legge nell’edizione odierna de La Repubblica - per il premier, il vaccino è antidoto alla crisi: a quella sanitaria, ma anche economica”. Infatti già nei prossimi mesi è atteso un rimbalzo importante del Pil e soprattutto si spera nella conferma che l’emergenza sanitaria sia ormai sotto controllo: di conseguenza a fine luglio potrebbe cessare l’attività del Comitato tecnico scientifico, mentre dovrebbe rimanere in piedi la figura del commissario Figliuolo.

 

 

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