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AstraZeneca, Camilla Canepa "morta per emorragia cerebrale". L'autopsia e le zone d'ombra dei medici

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È stato reso noto l'esito dell'autopsia su Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta 16 giorni dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca all'Open Day del 25 maggio a Genova: a stroncarla è stata una emorragia cerebrale, come spiegato dal medico legale Luca Tajana e dall'ematologo Franco Piovella. Ma il mistero non  è concluso: i consulenti nominati dalla Procura che sta indagando per fare luce su un caso drammatico e di grande impatto sull'opinione pubblica dovranno effettuare altri esami, tra qui quelli istologici. 

 

 

 



Innanzitutto, occorre capire se la giovane soffrisse di una malattia autoimmune, se lo sapesse, se abbia informato i medici e perché, nel caso, non sia stata trattata come "soggetto fragile" e a rischio, e dunque non vaccinabile con il siero anglo-svedese già noto per alcuni effetti collaterali in particolare sulle giovani donne. Altri punti oscuri: Camilla ha informato il suo ginecologo di essere stata vaccinata, prima che le venisse prescritta una cura ormonale? E ci sono state omissioni o colpe dei medici dell'ospedale di Lavagna prima, e del San Martino di Genova poi, i due nosocomi dove Camilla è stata visitata in seguito alla gravissima crisi post-vaccino?

 

 

 

 


A loro volta, i genitori della 18enne hanno nominato consulente di parte il medico legale Enzo Profumo: "Abbiamo piena fiducia nella procura e nei consulenti nominati -  spiega il loro avvocato Angelo Paone - e Profumo li affiancherà solo per fornire un contribuito all’accertamento dei fatti". Una dolorosissima coda giudiziaria a una vicenda che ha già sconvolto non solo una famiglia e una città, ma l'Italia intera.

 

 

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