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Regione Lazio, "il peggior attacco hacker nella storia d'Italia". Sicurezza nazionale in pericolo, "da che nazione colpiscono"

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È ancora in corso il più grave attacco hacker mai avvenuto nella storia d'Italia. Si tratta dell'attacco alla regione Lazio: un gruppo di pirati informatici ha infatti preso in ostaggio i dati sanitari di tutti i cittadini, comprese le più alte cariche dello Stato e i principali nomi della nostra politica). Tra i dati hackerati i seguenti: anamnesi, storia sanitaria personale, malattie particolari. I nostri servizi di intelligence parlano di questo attacco come “il più pericoloso e delicato mai visto in Italia", sottolinea Repubblica. Sono al lavoro ormai da 36 ore, in tandem con i servizi di intelligence dei Paesi alleati, ma ancora non ne sono venuti a capo.

Il meccanismo è sempre lo stesso: gli hacker prendono in ostaggi i dati e chiedono riscatti da milioni e milioni di euro, magari in Bitcoin. Su questo pazzesco episodio sta indagando  la procura di Roma, insieme con la Polizia Postale. I servizi di intelligence stanno invece cercando di capire la natura dell’attacco. Ed in questo contesto, riporta sempre Repubblica, trapelano le prima indiscrezioni dall'indagine: l'attacco è partito dalla Germania, anche se potrebbe trattarsi anche solo di una triangolazione per non rendere individuabile il luogo d'origine dei pirati informatici. 

Ad ora i dati non sono stati cancellati, ma si teme che vengano "anestetizzati". E dunque, per bloccare l'attacco, i tecnici hanno dovuto spegnere il Ced, il Centro di elaborazione dati della regione. Il timore è che, una volta riattivato, i dati possano essere cancelllati o resi inutilizzabili. 

E ancora, si apprende che i pirati informatici sarebbero penetrati nel sistema informatico di regione Lazio non attraverso una e-mail, ma da una postazione lasciata aperta, da un pc collegato alla rete dell'agenzia Lazio Crea. 

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