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Vaccino, il ratzingeriamo Magister contro i tradizionalisti: dittatura sanitaria? Rissa in Vaticano

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Caterina Maniaci
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Non ci mancava che la questione vaccini per aumentare le divisioni - ma qualcuno le definisce vere e proprie spaccature - nel mondo cattolico. E così cresce il fronte dei cattolici no vax, i quali si oppongono strenuamente alla vaccinazione di massa, in nome della libertà di scelta, sostenendo tesi complottiste e facendo sentire molto vigorosamente la propria voce. Subito stigmatizzati dall'"altro fronte", che li individua come i soliti tradizionalisti, nemici del bene comune e della Chiesa in uscita di papa Francesco, populisti, e rispolverano le critiche per le prese di posizione contro il ddl Zan, contro l'ideologia gender e, in generale, fondamentalisti. "Schiacciati" tra i due fronti contrapposti tutti coloro che sostengono le ragioni del vaccino e delle misure anti-pandemia, ma che non accettano l'obbedienza cieca alle normative, né accettano di essere assoldati sbrigativamente da un fronte o dall'altro. I cattolici non vax «protestano in nome della libertà. 

 

Ma non vedono che in realtà si consegnano anima e corpo a "un amabile dittatore libertario" che "concede, anzi legittima, tutte le libertà private" e con ciò dissolve la concezione cristiana della politica, dello Stato, in definitiva dell'uomo». Questo il giudizio espresso nel suo seguitissimo blog da Sandro Magister, noto vaticanista e ratzingeriano convinto. Un commento espresso nel proporre un'acuta analisi dello studioso Pietro De Marco pubblicata nel blog, analisi indispensabile, secondo il vaticanista, per rendersi conto di quello che sta succedendo. Del resto, spiega Magister a Libero «buona parte del mondo tradizionalista si sta infilando in un vicolo cieco, in una voragine teorica e pratica in cui precipitano per opporsi agli obblighi vaccinali imposti - a loro dire - da una planetaria dittatura biotecnocratica. Ciò probabilmente deriva dall'atteggiamento assunto nei confronti del mondo contemporaneo, nel loro sentirsi ostili e isolati rispetto a questo mondo e alle sue dittature ideologiche. 

 

Si ritengono gli unici ad opporsi, a voler resistere ad un mondo profondamente anticristiano». Il rischio, sottolinea, è che si rinchiudano «in una sorta di recinto settario, nella polemica frontale con la modernità, in termini prettamente populisti» e che in nome della libertà individuale «si finisca in un libertarismo che quasi diventa idolatrico». Ma anche i tradizionalisti non sono compatti nelle loro posizioni. Se i blog di autori come Aldo Maria Valli e Marco Tosatti, e anche il quotidiano online La nuova bussola quotidiana sostengono la necessità di ribellarsi all'obbligo vaccinale, «il professor Roberto De Mattei, una personalità di rilievo, invece, non condivide affatto questa linea», sottolinea Magister. Che rimanda altesto di De Marco, il quale «individua nell'odierna rivoluzione antropologica l'Anticristo contro il quale la Chiesa e la politica dovrebbero fare da freno e da protezione, secondo il monito di san Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi. Con troppi cattolici, come abbiamo visto, che pur convinti di combattere la buona battaglia in realtà fanno il gioco del nemico». L'onda no vax arriva da lontano e si sposta verso orizzonti altrettanto lontani: nel mondo ortodosso salgono velocemente gli oppositori che frenano la campagna vaccinale. 

«Ma gli ortodossi russi esprimono da sempre due tendenze», come spiega Magister, «ossia quella di credere fermamente l'alleanza fra trono e altare, di sostenere il potere e le sue leggi, dall'altra di accogliere le istanze di ribellione e di opposizione al potere stesso. E quest' ultimo atteggiamento sta avendo grandi ripercussioni su tutta l'ortodossia».

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