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Bollettino 16 marzo, 72.568 nuovi casi e 137 decessi: contagi raddoppiati su base settimanale

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Il bollettino mostra una nuova crescita della curva epidemiologica. Nella giornata di mercoledì 16 marzo si registrano infatti 72.568 nuovi casi di Covid, in diminuzione rispetto a ieri (85.288), ma in netto aumento rispetto al mercoledì precedente quando erano 48.483. Cifre che mostrano un aumento su base settimanale del 50 per cento a fronte di 490.711 tamponi (ieri 587.015). Calano anche i decessi, che ad oggi si fermano a 137 mentre il giorno precedente erano stati 180. Questo porta il totale a 157.314 dall'inizio della pandemia, il secondo più alto in Europa dopo la Gran Bretagna. 

 

 

Cresce, seppur di poco, il tasso di positività che passa dal 14,5 per cento al 14,8. Nonostante il numero di nuovi casi, la situazione negli ospedali rimane gestibile. Nelle terapie intensive si contano 25 ricoveri in meno (ieri -16) con 31 ingressi del giorno (ieri 51), e arrivano complessivamente a 477, così come i ricoveri ordinari, 63 in meno (ieri +5), 8.410 in tutto. La preoccupazione resta comunque massima.

 

 

Il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, si dice convinto che il Covid "continua a evolversi in modo da diventare sempre più contagioso". "Fortunatamente - ha commentato all'Adnkronos - fino ad ora, all'aumento di contagiosità non corrisponde un aumento della letalità. E questo 'schema' sembra essere applicabile anche ad Omicron 2, anche se è troppo presto per fare affermazioni definitive su questa variante". Rassicurazioni arrivano anche da Roberto Speranza: "Domani ci sarà un Consiglio dei ministri per definire un cronoprogramma puntuale di accompagnamento all’uscita dallo stato di emergenza". Insomma, anche l'Italia come altri paesi si avvicina alla "normalizzazione" mettendo da parte lo stato d'emergenza la cui fine è prevista per il 31 marzo.

 

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