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Il Battaglione Azov a Milano: cosa spunta in piazza il 25 aprile, caos a sinistra

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La Liberazione divide ancora sinistra e destra italiane, ma in maniera inedita e trasversale. "Colpa" dell'Ucraina e della guerra che vede contrapposte, di fatto, Russia da una parte e Occidente (da leggere come Nato e Stati Uniti) dall'altra. E si sa, quando si parla di Putin e dello Zio Sam, gli estremismi di destra e sinistra spesso collidono fragorosamente e si fondono in una contestazione violentissima.

 

 

 

Peraltro, il 25 aprile è storicamente festa "di sinistra". E in ballo quest'anno ci sono anche le armi che l'Italia sta dando agli ucraini, bollati come "nazisti" dalla propaganda bellica di Mosca che ha fatto seguaci sui social e nelle piazze forse anche oltre ogni  più pessimistica previsione. Figurarsi poi se si parla del Battaglione Azov, il famigerato reggimento neo-nazi attivo prima nel Donbass e ora asserragliato nei sotterranei delle acciaierie Azovstal, a Mariupol, di fatto l'ultimo baluardo della resistenza ucraina.

 

 

 

 

"Partigiani", secondo i filo-ucraini anche di casa nostra: una bella contraddizione nella festa più rossa che ci sia. E infatti, quando in piazza a Milano qualcuno, tra le tante bandiere gialloblu dell'Ucraina, sventola anche un vessillo del Battaglione Azov, si scatena il delirio su Twitter. Diego Fusaro, filosofo (ex?) turbosovranista che piace sia a sinistra sia a destra, condivide la foto e accusa quelli in piazza di infangare la storia della Resistenza italiana, accettando di manifestare fianco a fianco persone che, se fossero vissute nel 1945, avrebbero combattuto fino alla morte contro i partigiani italiani. 

 

 

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