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Branco di cinghiali carica una signora in centro a Roma, lei scappa ma... il disastro targato Pd

Daniela Mastromattei
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I cinghiali sembravano una presenza inquietante a Roma, frutto della cattiva gestione della sindaca grillina. Che ne vuol sapere l'inesperta Virginia Raggi, si diceva, di come si gestisce una città complessa e complicata come la Capitale, dove non funziona nulla: mezzi pubblici che prendono fuoco, discariche a cielo aperto nelle periferie e monnezza ovunque nel pieno centro storico. Quante promesse in campagna elettore da quella sinistra arrogante e convinta di saper fare meglio degli altri. Ed eccolo Gualtieri, sindaco di Roma, travolto dallo spinoso problema dei cinghiali. Diventati nel frattempo ancora più aggressivi. Che proprio l'altra notte alla Balduina, quartiere di Roma Nord, hanno aggredito una donna di 43 anni, non una nonnetta di ottant'anni impossibilitata a darsela a gambe. Momenti di panico, nonostante le urla della donna la numerosa famigliola di suidi con figli al seguito, non ne voleva sapere di lasciarla in pace. Anzi, sembravano quasi divertirsi, più gridava e più si avventavano contro di lei. Fortunatamente l'intervento di alcuni passanti è riuscito ad allontanare gli animali e a salvare la 43ennne, rimasta ferita in modo non grave.

 

 

Non si sa di che razza fosse invece il cane che portava un passeggio. Perché è vero che la compagnia del miglior amico dell'uomo è stata fondamentale durante i numerosi lockdown per poter uscire qualche minuto per una boccata d'aria. Ma nella Capitale si scopre che c'è una buona ragione che supera tutte le altre. A patto di scegliere bene: Pitbull Terrier, Rottweiler, Dogo Argentino o Mastino Tibetano. Razze dal piglio deciso e capaci di difendere il padrone da eventuali attacchi del cinghiale di turno. Viceversa, Chihuahua e Pomerania rischiano di farsi maschi in caso d'incontri ravvicinati con gli animali selvatici, magari pure affamati se nel cassonetto appena visitato non hanno trovato nulla di loro gradimento. Chissà se il gruppetto dell'altra sera è lo stesso avvistato qualche giorno fa dall'attrice Sandra Milo che aveva lanciato un appello al sindaco Gualtieri: «Signor sindaco, so che le stanno a cuore i problemi di Roma: guardi che noi siamo invasi dai cinghiali. Tutta la Balduina, il Parco di Monte Mario, tutta Roma Nord è invasa dai cinghiali. Ce li ritroviamo davanti all'improvviso mentre portiamo fuori i nostri cani. Le giuro che è una gran paura».

 

 

Un appello che si unisce ai numerosi di tutta la popolazione che abita in quelle zone e che abita da anni ha il terrore di fare una passeggiata. Lo sa bene Rosaria Rumbo, produttrice Rai, che in via Igea, un mese fa, lo scorso 4 aprile, verso le 21,30 mentre portava a spasso i suoi due cani è stata aggredita. «Come tutti i giorni ero con Ringhio e Princi al guinzaglio e mi sono trovata davanti un numeroso branco di cinghiali. Saranno stati più di venti fra adulti e cuccioli, un gruppo che già diverse volte era stato segnalato come estremamente pericoloso», ha raccontato. Con i suoi due cani di 12 e 15 anni la Rumbo è stata puntata da uno degli adulti: «Mi è venuto addosso in modo molto aggressivo, d'istinto sono scappata, anche se so che non è la cosa da fare quando ci si trova a pochi passi dai cinghiali». Poi «Ringhio (il pincher di 15 anni ndr) è scappato ed è stato travolto da quel grosso animale che ci correva dietro. Lo ha preso da sotto con la sua zanna e gli ha letteralmente squarciato la pancia, poi si è allontanato assieme agli altri cinghiali. Pensavo lo avesse ucciso, perdeva sangue tantissimo. Ha dovuto fare un'operazione e prendere antibiotici per 15 giorni...». 

 

 

La maggior parte degli esperti ritiene che l'origine del problema sia da attribuire all'introduzione, dopo la seconda guerra mondiale, di esemplari provenienti dai Paesi dell'Est Europa e alla nascita incontrollata di allevamenti destinati al ripopolamento. Il piccolo cinghiale autoctono del peso massimo di 50-60 chili è stato soppiantato da esemplari che arrivano a pesare anche 120-150 chili, in grado di partorire anche due volte l'anno. E poi se si osserva la carta di Roma ci si rende conto di come le campagne (dove è stata abbandonata l' attività agricola) siano a stretto contatto con i centri abitati. Ora quella spetta a super sinistra che si ritiene capace di risolvere ogni problema trovare una soluzione.

 

 

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