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Mar Mediterraneo, "più 4 gradi": oltre il punto di non ritorno?

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Il meteo impazzito si concentra sul Mediterraneo, e l'Italia è al centro di questo "forno" con temperature sempre più bollenti. Dal 10 maggio il Mare Nostrum è stato colpito da una ondata di calore senza precedenti che ha contribuito ad alzare la temperatura sulla superficie di circa 4 gradi rispetto alla media del periodo 1985-2005, facendo registrare picchi superiori a 23 gradi

L'allarme arriva dal progetto CAREHeat, finanziato dall'Agenzia Spaziale Europea, a cui partecipano per l'Italia Enea e Cnr. Il progetto mira a sviluppare nuove metodologie per prevedere e identificare le ondate di calore, comprenderne la propagazione e gli impatti su ambiente, biodiversità e attività economiche, quali pesca e acquacoltura. 

Anche questo spiega lo straordinario periodo di afa e caldo destinato a durare per molti altri giorni ancora. L'africano Caronte ha portato i primi 44 gradi in Sardegna, con temperature previste in ulteriore aumento durante il fine settimana. Localmente, a causa di alcuni temporali in transito, al Nord le massime stanno subendo leggere e temporanee flessioni, ma in compenso aumenta l'umidità relativa e di conseguenza l'afa. 

Il peggio però arriverà all'inizio della settimana prossima: previsti 40 gradi all'ombra ovunque, dal Sud al Centro e anche sulla Pianura Padana, con afa opprimente. Secondo Andrea Garbinato, responsabile della redazione del sito www.iLMeteo.it saliremo oltre 13/15 C oltre la media. "La Terra sta diventando bollente come Venere. La siccità di questi giorni ne è una conferma: il 40% dei terreni agricoli al nord è in stato di severa difficoltà idrica. Va però ricordato che questa siccità nasce dall'anno senza Inverno: il 2022 ha visto temperature molto calde, pochissima neve e valori di 3/4 C superiori anche al 2003". 

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