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Siccità, a Verona "multe di 500 euro": la prima ordinanza del sindaco Tommasi

Mauro Frasca
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Appena insediato, il nuovo sindaco di Verona Damiano Tommasi affronta la sua prima grave emergenza razionando l'acqua. L'ordinanza da lui firmata limita infatti l'uso dell'acqua potabile ai fini domestici, per la pulizia personale e per l'igiene.
Fino al 31 agosto, dunque, sarà vietato dalle 6 alle 21 usare acqua potabile proveniente da fonte idrica per l'irrigazione di orti, giardini e campi sportivi; per il lavaggio di automobili, salvo impianti autorizzati; per il riempimento di piscine; per ogni altra attività che non sia strettamente necessaria ai fini del fabbisogno umano.
L'eventuale uso di acqua potabile per gli scopi vietati, seppur sconsigliato, potrà invece avvenire di notte, dalle ore 21 alle 6. L'ordinanza è un invito anche ad adottare comportamenti e abitudini utili a ridurre gli sprechi, responsabilizzando ciascun cittadino sull'importanza delle singole azioni per cercare di arginare il problema.

 

 

 

È una stagione con un secco da record, molto anche per l'Italia dove una gestione che in nome dello slogan dell'«acqua pubblica senza se e senza ma» fa sprecare e perdere oltre metà delle acque che passano per le tubature. Il Nord soffre anche di più perché era abituato ad avere acqua in abbondanza, e in particolare il raccolto del riso è a gravissimo rischio.
Semmai il problema era opposto, tant' è che Verona nel 1882 ebbe il centro storico sommerso da una storica inondazione dell'Adige. Per questo negli anni successivi vennero edificati i cosiddetti muraglioni: alti argini in laterizio destinati a proteggere la città da altre piene. La nota di Tommasi è «a seguito del perdurare della situazione meteorologica e della conseguente emergenza idrica». «Per i trasgressori sono previste sanzioni fino a 500 euro», fa sapere ancora il Comune di Verona; aggiunge il documento, anche se soprattutto il sito del Comune dà 15 consigli per non sprecare l'acqua. Dal chiudere sempre il rubinetto quando non serve, ad esempio lavandosi i denti, al raccogliere l'acqua piovana per irrigare i giardini. 

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