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Mestre, rapina e sparatoria al centro commerciale. "Mi dicono che...", dove si spinge Fassino

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Paura al centro commerciale Le Porte di Mestre: sabato mattina un bandito ha tentato l'assalto a un furgone portavalori della Civis: si tratta di un italiano, con precedenti penali, che si era camuffato con un cappellino e che è stato ferito da uno dei vigilantes. Secondo la prima ricostruzione, il rapinatore armato di pistola ha attaccato una guardia giurata che stava trasportando del denaro. Durante la colluttazione la guardia giurata è rimasta ferita dai colpi esplosi dal rapinatore ma non sarebbe in pericolo di vita. Rimasto ferito anche il rapinatore, fermato dalla polizia e ora piantonato in ospedale. Non è ancora chiaro se il malvivente avesse dei complici. Sul caso indaga la polizia di Venezia. Molti clienti hanno udito almeno un paio di spari e c'è stato un fuggi fuggi generale. 

"L'episodio di stamattina dimostra ancora una volta quanto, a Mestre, sia necessario un piano per la sicurezza serio, che vada oltre gli spot di questi ultimi anni", è stato il commento a caldo di Piero Fassino, torinese ma candidato alla Camera dei deputati dal Pd per il collegio di Venezia, Treviso e Belluno. Chiaro il tentativo di strumentalizzare quanto accaduto in chiave elettorale. "Mestre ormai è prigioniera di fenomeni di spaccio ed episodi di microcriminalità, per non parlare del degrado e dell'abbandono in cui versano molti settori della città -  prosegue Fassino -. Molti cittadini mi segnalano in questi giorni profondo disagio. Mestre ha enormi potenzialità di sviluppo, dall'industria al terziario. Eppure risulta abbandonata dalla Giunta Brugnaro che oltre alle politiche di 'chiacchiere e distintivo' per Mestre ha fatto poco o nulla".

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