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Formigoni, la frustata: "Se non torna a fare figli, l'Italia non avrà futuro"

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Roberto Formigoni
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Come ampiamente previsto, i nati in Italia nel 2022 sono scesi per la prima volta sotto i 400mila, mentre i morti hanno sfiorato i 700mila. E questo fenomeno va avanti da anni, intensificandosi col passare del tempo. La popolazione italiana diminuisce, e tutte le previsioni, tutte senza alcuna eccezione, dicono che il trend proseguirà e si accentuerà, anche perchè il numero degli immigrati non compensa affatto gli italiani che scompaiono.

 

 

 

Negli ultimi venti anni le donne in età feconda, quelle che hanno la potenzialità di fare figli, si sono ridotte di oltre due milioni e oggirappresentano meno del 39% del totale della popolazione femminile: una percentuale così bassa che se pure queste donne portassero il numero medio dei nati da ciascuna di esse dagli 1,2 attuali agli 1,5, le nascite continuerebbero a ridursi. Ma sta accadendo il contrario, nel 2025 (tra due anni!) si prevede un numero di nascite inferiore alle 350mila, mentre solo dieci anni fa erano più di 600mila! Se li mettiamo a confronto coi decessi, già oggi stiamo perdendo oltre 500mila connazionali all’anno. Eppure le città sono piene di pubblicità di generi alimentari per cani e gatti, e non si vedono più cartelli pubblicitari sui prodotti della prima infanzia.

Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha esaminato questo terribile “Inverno demografico” anche dal punto di vista economico, proiettandolo sui prossimi cinquant’anni, affermando: «Col crollo della popolazione, nel 2070 il PIL italiano scenderà di 500 miliardi dagli attuali 1800 miliardi, riducendosi di un terzo. Attualmente abbiamo 800mila persone con almeno 90 anni, nel 2050 ne avremo 1,7 milioni e nel 2070 saranno 2,2 milioni, con 145mila ultracentenari». Ben venga che la vita degli italiani si allunghi, è il desiderio di tutti, ma il loro sostentamento, le loro pensioni saranno a carico di chi lavora:così funziona il sistema e così è sempre funzionato, sono i lavoratori in attività a pagare la pensione di chi, lavorando nei decenni precedenti, ha pagato la pensioni dei nonni e dei genitori. Ma diminuendo la popolazione diminuisce anche il numero dei lavoratori occupati, e le pensioni diventano a rischio.

 

 

 

E nel 2070, sempre secondo l’Istat, l’Italia sarà passata dai 59 milioni di abitanti a 48 milioni, con proporzionale diminuzione di lavoratori. Ecco perché è stata una decisione saggia istituire un ministero per la maternità e la natalità. Ma il ministro Roccella dovrà fare miracoli, e farli in fretta: sussidi alle famiglie per i nuovi nati, asili nido, misure di conciliazione tra lavoro e famiglia per le donne ecc. Ma soprattutto sarà necessario un cambio di mentalità della società intera: la famiglia con figli (meglio molti) desiderata e stimata, non più penalizzata. 

 

 

 

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