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Papa Francesco, l'inquietante precedente del 2005: la sinistra coincidenza

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Papa Francesco "all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina" 31 marzo, domani 1 aprile sarà dimesso e tornerà in Vaticano. A confermarlo è il portavoce Matteo Bruni. "La giornata di ieri - spiega - è trascorsa bene, con un normale decorso clinico. Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiato la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro".

 

 

Quindi Bergoglio sarà in Piazza San Pietro per la celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme. E lunedì riprenderanno le udienze. Papa Francesco riceverà infatti in Vaticano la presidente del Consiglio della Bosnia-Erzegovina, Borjana Kristo. Non si esclude inoltre, comunica il Vaticano, che il Pontefice possa andare all’Obelisco per la cerimonia della benedizione delle Palme che precede la celebrazione della messa, come invece non fu lo scorso anno. La circostanza lascia immaginare che sarà presente anche alle altre celebrazioni in vista della Pasqua.

"Preoccupa invece il fantasma del 2005", scrive Alberto Melloni su La Repubblica, parlando di tutti i dubbi che stanno da tempo attanagliando Papa Francesco, "l’unico anno in cui Giovanni Paolo II non poté presiedere il triduo pasquale (sarebbe morto il sabato in albis). È questo che sta spingendo i curanti a cercare di guarire Francesco in fretta, così che celebrare o almeno dire l’Angelus: ma l’assenza di Francesco dalla Settimana santa farebbe crescere i discorsi sulle dimissioni del Papa, rispetto ai quali la crisi cardio-respiratoria di ieri ha segnato un cambio di passo".

 

 

E ancora è preoccupante lo "squarcio" che "s’è aperto" "sull’entourage del Papa: lì non è stato un medico, ma un infermiere a suggerire il ricovero al Gemelli; e lì s’è concepita l’idea di coprire con la bugia di un 'ricovero programmato' una polmonite che risponde alle cure", conclude Melloni. È "il segno di un’ingenuità assai poco rassicurante".

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