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Verona, "si poteva salvare". Falciato e ucciso 14enne: ecco chi è l'assassino

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Ha un volto e un nome il killer della strada il tredicenne Chris Abom a San Vito di Negrar di Valpolicella in provincia di Verona. Si tratterebbe di un operaio veronese di 39 anni con piccoli precedenti, fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza. Lo hanno rintracciato i carabinieri grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai rottami dell'autovettura rinvenuti sull'asfalto dai militari. In particolare grazie a un frammento del fanale e a parte dello specchietto retrovisore. Con questi elementi, è stato possibile individuare il modello del veicolo coinvolto nell'incidente, e ricercarlo nelle immagini delle diverse telecamere munite del sistema di lettura targhe.

Esaminate per tutta la notte le immagini, i militari hanno individuato il mezzo, risultato intestato a una donna di 64 anni, ma in uso al figlio, il quale stamane aveva nuovamente usato la vettura per recarsi al lavoro, in un cantiere edile in Valpolicella.  L'uomo ha ammesso con i carabinieri di essere stato alla guida della vettura ieri notte, ma non di aver investito una persona anche se l'auto presenta danni nella parte anteriore destra - compatibili con i frammenti rinvenuti sul terreno - e sul parabrezza sono evidenti i segni di schiacciamento tipici di quando avviene l'investimento di una persona. Dalla prima ricostruzione sembra che l'adolescente e la macchina procedessero nella stessa direzione di Verona lungo la strada provinciale 12 che in quel tratto prende il nome di via San Vito di Negrar di Valpolicella. Le cause dell'investimento sono ancora in corso di accertamento da parte della Procura di Verona

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