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Filippo Turetta, lo sfogo del padre: "A letto con l'orsacchiotto, dovevo preoccuparmi?"

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"Sì, soffriva. Ma continuavano a vedersi. I ragazzi a quell’età si lasciano, si mettono assieme. Lui, negli ultimi tempi, sembrava tranquillo": Nicola Turetta, il padre del 22enne ora in carcere in Germania con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, parla così al Corriere della Sera. E aggiunge: "In questi giorni mi hanno detto che dovevo preoccuparmi se quando andava a letto abbracciava l’orsacchiotto pensando a Giulia. Io davvero non ho dato peso a questa cosa. Avrei dovuto?". 

Secondo lui, il figlio non aveva premeditato di uccidere Giulia: "Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare... Forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Non so darmi una risposta". Lui e sua moglie, mamma di Filippo, non riescono a darsi una spiegazione: "Secondo noi, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c’è davvero una spiegazione. Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato".

 

 

 

Nicola Turetta rivela, poi, di non avere ancora parlato con Filippo: "Non ci hanno fatto ancora parlare con lui. Ci hanno detto che è molto provato. Se non lo riporteranno in Italia nei prossimi giorni, ci organizzeremo per andare noi in Germania". Infine un messaggio alla famiglia di Giulia: "Siamo devastati dal dolore. Pensiamo in continuazione a lei".

 

 

 

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