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Farmaci e medicine, quali puoi usare oltre la data di scadenza

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La data di scadenza dei farmaci? In molti casi è puramente indicativa, e l'efficacia di alcuni medicinali resta tale anche mesi dopo il "limite" scritto sulla confezione. A stabilirlo uno studio della Food and drug administration (Fda), l'equivalente americana della nostra Aifa, e riportato anche dalla Stampa.

L'agenzia a stelle e strisce ha certificato che addirittura il 95% dei farmaci che assumiamo (in Italia un ultra-65enne su 10 ingoia più di 10 pillole al giorno, per esempio) funziona anche un anno dopo la data di scadenza, nel 25% dei casi gli effetti restano validi addirittura oltre i 4 anni. 

 

 

 

Occhio però al "liberi tutti" fai da te, l'atteggiamento più rischioso quando si parla di medicine e di salute. Detto che la data di scadenza indica in realtà la data di "stabilità garantita" del farmaco, vale a dire il lasso di tempo in cui si può godere certamente dell'effetto benefico della medicina, ci sono tipologie di medicinali che vanno assolutamente assunti entro e non oltre la data scritta sulla confezione. Ad esempio gli anticonvulsivi, anticoagulanti, ormoni tiroidei, contraccettivi e la teofillina (usata per combattere malattie respiratorie), così come quelli liquidi (sciroppi, colliri o fiale iniettabili) perché, appunto, meno stabili e più deperibili in base alle condizioni di conservazione. Il rischio, in caso di utilizzo dopo la scadenza, è anche quello di incorrere in choc anafilattici

 

 

 

In 9 casi su 10, invece, pillole, pastiglie, capsule e compresse hanno meno problemi di durata e possono arrivare a mantenere i loro effetti, come detto, addirittura dopo 4 anni. L'acido acetilsalicilico che compone l'aspirina conserva le sue proprietà persino dopo 10 anni. Importante però conservare bene i medicinali, in un luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°C, lontano da fonti di calore e al riparo da esposizione diretta ai raggi solari e dall'umidità.

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