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Pisa, "manganellate e repressione"? Il video che smentisce la sinistra

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La sinistra grida al regime, alla repressione, ai giovani intrappolati e manganellati. Ci si riferisce a quanto accaduto ieri - venerdì 23 febbraio - a Pisa, al sit-in non autorizzato in sostegno a Gaza. I manifestanti hanno cercato di sfondare per raggiungere il Consolato Usa e, per conseguenza, sono stati caricati. Ne sono seguiti violenti scontri.

Le immagini su cui la sinistra, intera, sta montando un caso sono quelle che arrivano direttamente dai manifestanti, o dai balconi della zona, che mostrano la carica quando era già in corso. Il punto, è che, come spiega Antonino Alletto, segretario nazionale del Movimento dei poliziotti, "è noto che tutte le manifestazioni vengono video riprese dai nostri operatori, impensabile, affidare giudizi a delle riprese video effettuate con il telefonino quando la carica delle forze dell'ordine era già in atto, occorre comprenderne i motivi che hanno determinato l'ordine di carica da parte delle forze di Polizia".

Già, perché il punto, come spiega anche Susanna Ceccardi della Lega, "ci sono immagini che ancora non sono uscite, sono quelle delle provocazioni delle prime file rispetto ai poliziotti, se queste immagini usciranno, e sono già al vaglio della procura, si potrà fare maggiore chiarezza". Così l'europarlamentare del Carroccio.

Ma nel frattempo, in attesa che il Viminale diffonda oppure no le immagini in questione, filtrano anche altri video, che rimbalzano sui social. Immagini che offrono una prospettiva differente. Per esempio quello che potete vedere qui in calce. Si parte con gli insulti, gli spintoni agli agenti, dunque qualcuno prova a sottrarre loro gli scudi, poi ancora altri insulti irriferibili, la tentata aggressione al cameraman della polizia e poi un calcio al poliziotto, che finisce a terra. A quel punto, la polizia carica. Insomma, una situazione differente rispetto a quella che vanno tratteggiando e denunciando i vari Elly Schlein, Maurizio Landini e tutto l'arco politico e parlamentare progressista.

 

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