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Ramadan, sentite l'imam: "Donne nel recinto? Altrimenti gli uomini guardano loro il sedere"

Lorenzo Mottola
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Il protagonista della piccola vicenda di cui raccontiamo si chiama Zahoor Ahmad Zargar, è da qualche tempo l’imam della città di Savona ed è considerato un campionissimo dell’islam moderato in Italia. Zahoor è stato invitato domenica sera a Diritto e Rovescio, il programma di Paolo Del Debbio, per partecipare a un dibattito sulle comunità musulmane in Italia e, in particolare, per discutere della questione rilanciata la scorsa settimana da Libero in prima pagina: le donne confinate nei recinti alla preghiera di fine Ramadan (la festa di “Eid al-Fitr”). A Roma a Venezia e in altre città italiane i fedeli di Allah hanno chiesto e ottenuto di pregare in piazza. E per ricreare il “sano” clima da moschea hanno deciso di tirare dei teloni di plastica per confinare le signore in chador. Questa la spiegazione della guida religiosa: le barriere servono «perché altrimenti gli uomini si metterebbero a guardare il sedere alle signore». E questa sarebbe l’unica spiegazione trovata per difendersi dalle accuse di maschilismo. Non esattamente geniale.

LE POLEMICHE
Ora, sulle espressioni dell’imam non ci esprimiamo, ci limitiamo a immaginare cosa sarebbe successo se una frase simile fosse uscita dalla bocca di un prete. Ma a quanto pare la comunità maomettana viene considerata fuori competenza da parte del mondo femminista, pronto a scatenare vespai su qualsiasi questione cretina (Esempi: il ristorante accusato di servire alle donne porzioni più piccole. La polemica sulla statua di Giulietta “molestata” da quanti per tradizione ne toccano le parti intime. La discoteca tacciata di sessismo perché faceva entrare gratis le donne) ma totalmente disinteressato a queste questioni oggettivamente preoccupanti. Lo dimostra la reazione dopo le polemiche sul Ramadan: silenzio di tomba. E la cosa non stupisce neanche tanto.

 

 

Resta invece un altro mistero riguardo alla frase di Zahoor: ma se le cose stanno come dice l’imam, che bisogno c’era di circondare con teloni di plastica tutte le signore? Perché secondo il religioso una separazione uomini-donne – che pare sia dettata da esigenze confessionali – si raggiunge recintando le une e lasciando liberi gli altri come è successo a Roma e in tante altre piazze? Perché è questa la vera differenza: anche altre religioni separano maschi e femmine al momento della preghiera, ma in un contesto che nel 2024 non può che essere di parità. Non diciamo questo per colpire Zahoor Ahmad Zargar, il quale ha dimostrato più volte di essere davvero un interessante rappresentante dell’islam meno chiuso. Ha partecipato a un’infinità di attività con le comunità cattoliche italiane, si è messo perfino a costruire presepi per dimostrare che una vera integrazione è possibile. È perfino stato ad Auschwitz e a Birkenau per dimostrare che gli islamici non sono negazionisti. Il problema, però, è proprio questo: se questa è la falange della moderazione islamica, c’è davvero da aver paura del resto della truppa... 

 

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