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Napoli, servizio-choc sulla tv svizzera: "Sepolta sotto 30 metri di cenere"

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L'aumento dell'attività dei Campi Flegrei secondo la tv svizzera Rsi è molto pericolosa. Se dovesse esserci una vera e propria eruzione Napoli verrebbe sepolta da trenta metri di cenere. Un dramma che non solo riguarda la città che verrebbe completamente distrutta ma per tutto il sud Italia. In un documentario dal titolo "Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa", pubblicato il 4 aprile si vedono piazza del Plebiscito sommersa dalle nubi ardenti, la Chiesa di San Francesco da Paola incendiata, e la collina di San Martino risparmiata dalla catastrofe ma desolante, angosciante.

Al di là delle immagini a inquietare sono le dichiarazioni degli esperti intervistati che parlano di una devastazione che al contrario la Protezione civile nazionale non ha mai sostenuto. Il Piano di evacuazione viene calcolato sull'ipotesi di una eruzione di media entità, subpliniana, ricorda il sito del Corriere.

 

 

"Su Napoli incombe una minaccia, un pericolo che spaventa l’Europa, alcuni scienziati ritengono che i Campi Flegrei siano responsabili della scomparsa dell’uomo di Neanderthal, 40 mila anni dopo ci sono segnali di risveglio, la catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento", è una delle dichiarazioni allarmanti. "Il vulcano dei Campi Flegrei contiene ormai così tanta lava e tanta pressione che il cataclisma è inevitabile e inizia alla Solfatara". E ancora, dice il vulcanologo Patrick Allard: "Vedremmo colonne eruttive che si innalzano per diverse decine di chilometri, almeno fino alla stratosfera. La cenere cade su Napoli, anche più lontano, ci sono delle vittime e grande distruzione".

 

 

 

 

"A quel punto la città dovrebbe essere deserta perché l’aria sarebbe satura di cenere, materiale piroclastico e residui vulcanici di ogni tipo", osserva Amy Donovan, professoressa di Geografia all’Università di Cambridge". Ancora più terrorizzanti sono le parole di Diego Perugini, direttore del dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia che ricorda l’esistenza dei due serbatoi di magma sotto i Campi Flegrei: il più superficiale tra i 4 e i 5 km e il più profondo, quello più grande, tra i 10 e i 15 km. In genere prima delle eruzioni i due magmi si "miscelano". Ma la domanda è: quanto tempo avranno le persone prima dell’eruzione vera e propria? "Studiando il materiale eruttato in passato andiamo a leggere che almeno due magmi si sono incontrati all’interno della crosta terrestre e hanno iniziato a mescolarsi. Abbiamo ricreato il processo in laboratorio e per quello che possiamo stimare, dall’inizio del mescolamento dei magmi fino all’eruzione i tempi sono m0lto brevi, dell’ordine di decine di minuti". Pochi per evacuare tutti. 

 

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