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Mimmo Lucano, "dovrà risarcire 500mila euro": cos'ha deciso la Corte dei Conti

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Mimmo Lucano, europarlamentare di Avs e sindaco di Riace, dovrà risarcire 500mila euro agli italiani. Lo ha deciso la sezione di Catanzaro della Corte dei Conti. Insieme a lui sono stati condannati 40 soggetti, tra cui 14 amministratori locali, un ex dirigente regionale e diverse società cooperative, per un danno erariale di 4 milioni e 200mila euro relativo alla gestione dei centri di accoglienza dei migranti in Calabria, nell’ambito dell’emergenza Nord Africa nel periodo aprile 2011 - dicembre 2012. Le contestazioni, come riporta il Fatto Quotidiano, riguardano errori e sprechi nella gestione delle convenzioni con le coop incaricate di accogliere e sostenere gli immigrati in Italia.

Al centro dell'indagine contabile c'è Salvatore Mazzeo, ai tempi dirigente del settore Protezione civile della Regione Calabria. “Una vicenda scaturita da una segnalazione della Guardia di finanza che, diversi anni fa, stava indagando su un centro di accoglienza di Amantea dove aveva riscontrato una indebita erogazione di fondi a soggetti non legittimati – scrive Il Fatto -. Gli accertamenti successivi portarono dritto al Dipartimento regionale della Protezione civile e, passando al setaccio le convenzioni stipulate da Mazzeo, le Fiamme gialle denunciarono diversi amministratori tra cui, appunto Lucano, che finì indagato dalla Procura di Catanzaro". L'indagine nei confronti del primo cittadino, però, è poi stata archiviata perché sono stati esclusi comportamenti penalmente rilevanti.

 

 

 

Per quanto riguarda Lucano, comunque, la Corte dei Conti ha escluso un “previo accordo criminoso” tra il sindaco di Riace e Mazzeo. "Non c’è nessuna prova di una intesa truffaldina – si legge nella sentenza – peraltro già esclusa dal giudice penale con l’archiviazione". "Invero - scrivono sempre i giudici contabili – risulta riscontrato in atti che il Lucano ed il Comune di Riace vennero contattati direttamente dalla Protezione civile per ospitare i migranti, non per personali rapporti o accordi con il Mazzeo, ma in quanto facevano già parte del sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per l’ospitalità di profughi, secondo direttive provenienti dal Centro”. Tuttavia, per la Corte dei Conti, è “ben possibile configurare “un dolo”. L’iter seguito dalla Protezione Civile e dal Comune di Riace per dare risposta all’emergenza sarebbe stato “dannoso per l’Erario”, frutto di “grave negligenza”.

 

 

 

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