Caivano, il "nemico" Gratteri loda Giorgia Meloni

Il capo dei pm di Napoli elogia l’intervento del governo al Parco Verde: "Falso dire che non è cambiato nulla"
di Simone Di Meodomenica 1 giugno 2025
Caivano, il "nemico" Gratteri loda Giorgia Meloni
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«Io critico spesso ma non si può negare l’evidenza: oggi qualcosa è cambiato». A promuvere l’azione del Governo su Caivano è il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri. Partecipando a un evento col parroco del Parco Verde, don Maurizio Patriciello, il magistrato ha squarciato il velo di ipocrisia dei professionisti dell’antimafia sulla città a nord del capoluogo.

«Non ci sono più alibi per dire: “Non abbiamo dove stare, dove giocare”». Anzi, per Gratteri, «se i beni saranno stati nuovamente vandalizzati, allora potremo dire che siamo noi cittadini a non rispettare le regole».

Dall’agosto 2023, quando l’Italia inorridì davanti alla storia delle due cuginette stuprate dal branco nel Parco Verde, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha letteralmente rivoluzionato un territorio da sempre degradato e abbandonato. «Ora c’è una compagnia dei carabinieri», ha aggiunto Gratteri, «ci sono otto, dieci assistenti sociali del Comune, i vigili urbani che girano.

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C’è un centro sportivo dove vengono ad allenarsi gli olimpionici della polizia e gratuitamente i ragazzi possono praticare oltre 40 discipline sportive». Per il capo dei pm partenopei «sono cose reali» e non fa un favore alla verità «chi dice che a Caivano non è successo niente». Gente come Sandro Ruotolo (Pd) o come Giuseppe Conte (M5s) che avevano bollato come «passerelle» e interventi «spot» gli sforzi di Palazzo Chigi per offrire un nuovo futuro alle giovani generazioni di Caivano.

Un merito che rivendica anche don Patriciello, che ha ricordato i messaggi inviati a «chiunque» e, soprattutto, «al presidente del Consiglio Giorgia Meloni», la quale – ha aggiunto – «mi rispose ed è stata di parola: è venuta con mezzo governo e, da allora, le cose sono cambiate». E non è un modo di dire.

Nel giro di qualche settimana sono arrivati i blitz contro le piazze di spaccio, i sequestri di droga e di armi e gli arresti che hanno prosciugato le «cellule camorristiche» del Parco Verde. Poi è stato il tempo del Decreto Caivano sul disagio giovanile che ha stanziato importanti fondi per interventi strutturali e di riqualificazione dell’area affidati al prefetto Fabio Ciciliano, nominato commissario straordinario.

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Una serie di iniziative a catena che sono andate a punire pure il senso di impunità di interi nuclei familiari, legati alla malavita, che avevano preso in ostaggio e militarizzato il territorio. Sono stati disposti controlli serrati sugli alloggi popolari e sgomberati quegli appartamenti occupati abusivamente dai clan per restituirli ai legittimi assegnatari. Pochi giorni fa, sono stati annunciati i bandi per la rigenerazione urbana con uno stanziamento di 130 milioni di euro che consentirà di ristrutturare 750 abitazioni e costruire aree verdi e marciapiedi.

Particolarmente significativo è stato inoltre l’impegno sul fronte educativo con il rafforzamento dei servizi scolastici contro la dispersione, l’avvio di programmi per l’educazione alla legalità e nuovi investimenti sui servizi sociali a sostegno delle famiglie in difficoltà. Se questi son miraggi, qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali...