Buone notizie per le casse del Vaticano. L'Istituto per le Opere di Religione (Ior) ha pubblicato la tredicesima edizione del Rapporto Annuale contenente il Bilancio d'Esercizio 2024. Nello scorso anno l'Istituto ha registrato 32,8 milioni di euro di utile netto, in crescita del 7 per cento rispetto al 2023. In crescita del 5,8 il margine d’interesse, del 13,2 il margine commissionale, del 3,6 il margine di intermediazione rispetto all'anno precedente. Cresciuto del 16,1 rispetto al 2023 il Tier 1 ratio, pari a 69,43 per cento, dovuto a una generale diminuzione dei rischi e all’aumento del patrimonio netto.
In sostanza, la raccolta complessiva (depositi, conti correnti, gestioni patrimoniali e titoli in custodia) gestita dall’Istituto si attesta a 5,7 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 5,4 miliardi del 2023. Ma non solo, perché cresce a 731,9 milioni il patrimonio netto, in crescita di 64,3 milioni di rispetto al 2023. Alla luce di questi dati, diffusi dallo Ior attraverso un comunicato stampa, la Commissione Cardinalizia ha deliberato la distribuzione al Santo Padre di un dividendo pari a 13,8 milioni di euro, in coerenza con la missione dell’Istituto a sostegno delle opere di religione e di carità.
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Per uno strano caso la clamorosa bocciatura del referendum sulla cittadinanza veloce degli immigrati, in Italia, è...E ancora: "Nel corso del 2024 - precisa l'istituto -, lo Ior ha continuato ad ampliare la propria offerta di servizi bancari e di investimento, il tutto in piena aderenza ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.La qualità dei servizi di investimento è confermata dalla performance delle linee di gestione patrimoniale dell’Istituto, che hanno riportato rendimenti positivi e, nel 79% dei casi, superiori al benchmark".