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Maratoneti morti, l'ombra dei certificati irregolari: cosa emerge

venerdì 7 novembre 2025
Maratoneti morti, l'ombra dei certificati irregolari: cosa emerge

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Atleti nella stessa società sportiva e morti a soli 21 giorni di distanza l’uno dall’altra. Alberto Zordan e Anna Zilio avevano corso insieme lo scorso 5 ottobre ad Arzignano, partecipando a una gara competitiva di 10 chilometri. Poi, poche settimane dopo, la scomparsa. Il 13 ottobre Anna Zilio, originaria di Marano Vicentino, è stata trovata senza vita nella sua abitazione di Verona dai genitori. 

Laureata in giurisprudenza, con un passato da avvocato, la 39enne Zilio lavorava nel negozio sportivo Km Sport. Le cause del decesso non sono ancora state chiarite, ma inizialmente si era parlato di malore improvviso. Prima però che nella notte tra il 1° e il 2 novembre, un’altra morte ha scosso lo stesso ambiente sportivo. Alberto Zordan, 48 anni, è stato trovato morto nel suo letto. Anche lui era tesserato con il Team Km Sport. Stando a quanto racconta chi lo conosceva l'uomo non fumava, non beveva e si sottoponeva regolarmente a controlli medici.

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Eppure le due morti sono sospette, al punto che sono state avviate due indagini. Il procuratore di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, ha spiegato che l’apertura dell’inchiesta ha l’obiettivo di "dissipare ogni dubbio o sospetto" sulle circostanze del decesso. Al vaglio degli investigatori anche i certificati necessari per qualunque attività sportiva. Stando a Repubblica, infatti, da alcune fonti investigative emergono certe irregolarità nei certificati medici di Anna Zilio, che lei stessa inseriva nel sistema informatico collegato alla Fidal. La squadra mobile di Verona ha controllato accessi e validità dei documenti inseriti nel computer della società, a partire da quelli della Zilio. "Stavano bene tutti e due. Alberto lo conoscevo appena - racconta Emanuele Marchi, titolare del team Km Sport, negozio specializzato per runner e insieme società amatoriale di marciatori - ma Anna era un’amica vera, con cui lavoravo tutti i giorni. E non ha mai fatto un giorno di malattia". Solo nel 2021 aveva dovuto fermare la sua passione, ma era stato per pochi mesi appena: "Alla visita le avevano consigliato alcuni approfondimenti clinici, nuovi esami. Poi era arrivata con un nuovo certificato, ottenuto in uno studio medico di San Martino. Era così felice".