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Roma, si scava sotto la Casa del Jazz: si cerca il corpo del giudice Adinolfi

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giovedì 13 novembre 2025
Roma, si scava sotto la Casa del Jazz: si cerca il corpo del giudice Adinolfi

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Una svolta arrivata, forse, dopo 31 anni. In queste ore cani molecolari e investigatori stanno effettuando un sopralluogo con l'obiettivo di scavare sotto la Casa del Jazz a Roma. Una decisione legata alla scomparsa, nel lontano 1994, del giudice Paolo Adinolfi. La scelta di intervenire è stata presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura in seguito a una richiesta dell’ex giudice Guglielmo Muntoni. Per ora non è chiaro sulla base di quali informazioni o novità investigative sia scattata l’operazione che sta impegnando alcuni operatori. Nel lontano 2 luglio 1994. Adinolfi - giudice della corte d’appello da pochissimo - aveva detto uscendo di casa in via della Farnesina che sarebbe tornato a pranzo. Eppure quel giorno la moglie Nicoletta, con i figli Giovanna e Lorenzo, lo hanno atteso invano e nel corso degli anni si sono fatte numerose ipotesi sui motivi della scomparsa del magistrato che nel suo incarico precedente alla nomina appena ricevuta aveva avuto a che fare con casi importanti passati dalla sezione Fallimentare, allora come oggi ufficio che decide su questioni che possono avere risvolti anche in vicende di criminalità. 

E anche se l'inchiesta sulla sua sparizione è stata archiviata, i misteri rimangono. Soprattutto per quello che Adinolfi fece la mattina della scomparsa e per una serie di testimonianze raccolte. Una di queste aveva riferito che il giudice fu visto su un autobus quando era invece uscito di casa in macchina poi ritrovata al Villaggio Olimpico. E anche un’altra sulla presenza accanto a lui negli uffici giudiziari di piazzale Clodio di un giovane sconosciuto

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Tante le ipotesi sulla sua sparizione. Alcuni non escludono legami fra la scomparsa del giudice e il fatto che negli anni precedenti si fosse occupato del fallimento della Fiscom, e poi anche quella della Ambra Assicurazioni. Nel primo caso fu condannato in primo grado Enrico Nicoletti, considerato dagli investigatori il cassiere della Banda della Magliana, e per molto tempo si è ipotizzato che il giudice fosse sepolto in una sua proprietà. Proprio come l’attuale Casa del Jazz dove stamattina si sta scavando.