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Leone XIV? Clamorosa sorpresa nel bilancio del Vaticano

di Attilio Barbierigiovedì 27 novembre 2025
Leone XIV? Clamorosa sorpresa nel bilancio del Vaticano

4' di lettura

I conti del Vaticano tornano in bonis. Per la prima volta dopo anni di rosso, il bilancio 2024 della Santa Sede torna in positivo, con un avanzo di un milione e 600mila euro. Nulla di stratosferico, ma un risultato comunque notevole se si pensa al disavanzo di 51,2 milioni con cui si era chiuso l'esercizio precedente. Ad annunciarlo è stata ieri la Segreteria per l'Economia di Città del Vaticano, che ha pubblicato il bilancio consolidato. L'analisi che accompagna i conti segnala un netto miglioramento e, pur nella prudente consapevolezza che la piena sostenibilità finanziaria rimane un obiettivo da raggiungere nel lungo termine, è evidente il cambio di direzione rispetto al passato.

Il miglioramento sul piano complessivo si basa su una significativa riduzione del disavanzo, sceso di quasi il 50%, da 83 milioni a 44 milioni di euro. «Ciò è stato reso possibile da un aumento di 79 milioni di euro delle entrate, derivanti principalmente da donazioni e gestione ospedaliera e dagli sforzi di controllo delle spese che hanno parzialmente compensato l'aumento dei costi del personale», comunica il Vaticano.

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«La performance particolarmente nella gestione finanziaria è stata positiva», si legge nella nota, redatta sempre dalla Segreteria per l'Economia, il dicastero della Santa Sede responsabile del coordinamento e della vigilanza sugli affari economici e amministrativi del Vaticano, istituita da Papa Francesco nel 2014. Una performance che ha «generato risultati attivi pari a 46 milioni di euro, superando i livelli del 2023 e svolgendo un ruolo chiave nella copertura del deficit operativo», prosegue la nota, e «questa performance è soprattutto dovuta alla realizzazione di plusvalenze grazie all'avvio delle attività del Comitato Investimenti che succederà solo quest'anno. Escludendo gli enti ospedalieri, la Santa Sede ha chiuso con un avanzo di 18,7 milioni di euro».

Ma l'opera di risanamento è soltanto all'inizio, informa ancora il Dicastero guidato dall'economista spagnolo Maximino Caballero Ledo, che sottolinea ancora una volta la «necessità di prudenza nell'interpretazione di questo dato, poiché il miglioramento è dovuto principalmente a un aumento delle donazioni e a un impatto contabile una tantum legato alla vendita di investimenti storici. Questo progresso dovrà dunque essere confermato nei prossimi anni». Insomma i conti della Città del Vaticano sono tornati in nero a costo anche di pesanti sacrifici. La nota scende poi nel dettaglio delle voci che afferiscono ai diversi dicasteri e che nel loro insieme contribuiscono a comporre il bilancio consolidato della Santa Sede.

In particolare, viene illustrata la destinazione dei 393,29 milioni di euro stanziati perla missione apostolica ei fondi pontifici, sempre esclusi gli ospedali. La stragrande maggioranza di questi fondi, vale a dire l'83% si concentra su cinque settori prioritari. La voce principale, che rappresenta il 37% del totale ed è pari a 146,4 milioni di euro, è dedicata al sostegno delle Chiese locali in difficoltà e in specifici contesti di evangelizzazione. Le altre aree di spesa più rilevanti sono il culto e l'evangelizzazione che assorbono il 14%, la comunicazione del messaggio con il 12%, la presenza nel mondo attraverso le Nunziature apostoliche (10%) cioè le ambasciate della Santa Sede nel mondo, e il servizio di carità (10%). Il restante 17% copre altre attività come l'organizzazione della vita ecclesiale, i beni storici e le istituzioni accademiche. D'altronde non è una novità che le voci in cui si articola il bilancio pubblico del Vaticano siano complesse da gestire e riguardino anche aree molto delicate.

Non è un caso se il prefetto della Segreteria per l'Economia, Caballero Ledo, dopo aver segnalato ai media vaticani che «permane un deficit operativo di 44,4 milioni di euro», ricorda che «la sostenibilità finanziaria non è soltanto un obiettivo possibile, ma una condizione necessaria per garantire continuità alla missione». Un appello al massimo rigore rivolto alla struttura ecclesiastica. Caballero attribuisce i miglioramenti conseguiti nel 2024 a una «combinazione di fattori»: aumento delle donazioni, rendimenti della gestione finanziaria, miglioramenti del settore immobiliare e crescente efficienza operativa. Ma, puntualizza l'economista spagnolo «dopo anni di rallentamento, il fatto che le contribuzioni (le donazioni, ndr) hanno mostrato una crescita lascia sperare in una rinnovata partecipazione dei fedeli e delle Chiese locali alla missione. Un segno importante di fiducia».

La stessa fiducia alimentata dalle parole di Leone XIV, in una recente intervista rilasciata alla giornalista americana Elise Allen: «La gente fa molte dichiarazioni sulla situazione finanziaria del Vaticano. Non è la crisi che la gente è stata indotta a credere... Continueremo a lavorare su questo. La riforma che Francesco ha iniziato, ha preso delle decisioni molto importanti, le cose sono certamente migliorate rispetto a dieci anni fa, ma questo» miglioramento «deve continuare».

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