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Ramy, i pm confermano: "Omicidio stradale", vogliono gli agenti in galera

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mercoledì 3 dicembre 2025
Ramy, i pm confermano: "Omicidio stradale", vogliono gli agenti in galera

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La Procura di Milano ha chiuso le indagini, per la seconda volta, in vista della richiesta di processo per omicidio stradale a carico di Fares Bouzidi, che guidava lo scooter, e del carabiniere che era alla guida dell'ultima macchina inseguitrice, in relazione alla morte di Ramy Elgaml, che era in sella al TMax, dopo lo schianto nella fase finale dell'inseguimento durato 8 km. Nel nuovo atto complessivo di conclusione dell'inchiesta figurano anche gli altri sei militari indagati con accuse, a vario titolo, di favoreggiamento e depistaggio per la cancellazione di video e file di testimoni, di false informazioni ai pm e di falso ideologico sul verbale d'arresto per resistenza di Bouzidi. Imputazione quest'ultima che riguarda, tra gli altri, anche il carabiniere che guidava che, inoltre, è accusato anche di lesioni nei confronti di Bouzidi per l'incidente. 

Nel verbale d'arresto per resistenza a pubblico ufficiale a carico di Fares Bouzidi i quattro carabinieri che firmarono quel provvedimento avrebbero commesso un falso ideologico perché hanno omesso di "menzionare l'urto tra i mezzi coinvolti", ossia l'auto dei militari e lo scooter, scrivendo che il secondo era "scivolato". E non hanno indicato nell'atto nemmeno "la presenza del testimone oculare", né hanno segnalato la presenza "di una dashcam personale" e di una "bodycam", che avevano ripreso "l'intera" fase "dell'inseguimento".

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Questo è quanto scritto dai pm di Milano Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, della Procura diretta da Marcello Viola, nel nuovo avviso di conclusione delle indagini notificato stamani sul caso Ramy. Agli 8 indagati, tra cui sette militari, è stato notificato un nuovo avviso perché nel tempo sono aumentate le imputazioni e gli indagati, rispetto alle tre chiusure indagini distinte per sei indagati che erano state notificate nei mesi scorsi. Il nuovo avviso, in sostanza, è un atto complessivo con tutte le accuse e gli indagati. E prelude alla richiesta di processo. La Procura, tra l'altro, dopo la prima chiusura, poiché le valutazioni del proprio consulente erano in contrasto con quelle degli inquirenti sulla responsabilità del carabiniere per omicidio stradale, aveva anche provato a chiedere al gip una perizia in incidente probatorio per la ricostruzione della dinamica. Istanza rigettata due volte. Già nella prima chiusura i pm avevano contestato al carabiniere che guidava l'omicidio stradale in concorso con Bouzidi. Ora il militare è accusato anche di lesioni sull'amico di Ramy, dopo la querela dei suoi avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, e risponde con altri tre del falso sul verbale d'arresto. 

"Carabinieri a processo per la morte di Ramy? Un'altra richiesta assurda e vergognosa. Onore all'Arma e alle nostre Forze dell'Ordine! Riforma della Giustizia? Sì, grazie". Così sui social, il leader della Lega, Matteo Salvini. 

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