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Alberto Stasi si presenta a Pavia, uno choc: come lo accolgono i Poggi

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giovedì 18 dicembre 2025
Alberto Stasi si presenta a Pavia, uno choc: come lo accolgono i Poggi

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Al via l'udienza, in Tribunale a Pavia, dell'incidente probatorio che vede al centro Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Davanti alla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli si terrà il confronto fra i periti e le parti. Presente a sorpresa Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni di carcere come il solo autore del delitto della fidanzata. Le conclusioni sul fronte dattiloscopico dei periti Domenico Marchegiani e Giovanni Di Censo sembrano mettere tutti d'accordo: nessuna impronta delle circa sessanta repertate nel 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco è riconducibile al 37enne (amico del fratello della vittima), mentre sul versante dell'analisi della spazzatura l'unica traccia che non riporta alla ventiseienne è il Dna di STASI trovato sulla cannuccia dell'Estathé. Una novità che va contestualizzata con le dichiarazioni rese 18 anni fa.

È sul Dna che si concentrerà il vero confronto. La perizia affidata alla genetista Denise Albani ha consegnato conclusioni dalle molteplici interpretazioni. Se la Procura di Pavia e la difesa di Stasi, rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, leggono la "compatibilità" tra il materiale sulle unghie e il Dna di Sempio come un elemento che lo colloca sulla scena del delitto, i consulenti del 37enne evidenziano l'impossibilità (decretata da Albani) di stabilire se quella traccia - che non è databile, né collocabile sopra o sotto le unghie - è frutto di un contatto con la procura oppure mediato, cioè 'trasferito' per aver maneggiato in tempi diversi uno stesso oggetto.

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Per questo la difesa di Sempio, gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti, hanno consegnato una relazione in cui elencano alcuni oggetti - la tastiera del computer, il telecomando del televisore, l'asciugamano del bagno o elementi presenti in cucina - che il proprio assistito avrebbe potuto toccare visto che frequentava casa Poggi. È anche sull'attendibilità scientifica della traccia genetica che le opinioni divergono. L'assenza di un risultato che si ripete non è indice di una prova per la difesa dell'indagato che citando più sentenze della Cassazione dà valore "zero" alla perizia. Concetto condiviso da Marzio Capra, genetista e consulente della famiglia Poggi, presente nel 2014 a Genova quando il perito Francesco De Stefano stabilì l'impossibilità di attribuire quel Dna maschile degradato, escludendo di poterlo imputare a Stasi poi condannato per un "mosaico di prove". In aula si attenderà agli avvocati di porre le domande tecniche ai periti per chiarire i punti "critici" rilevati dai propri consulenti. Una volta discussa e 'cristallizzata' la discussione, la perizia sarà un punto fermo per le parti. Nessuna valutazione spetterà alla gip Garlaschelli che dovrà solo raccogliere tutti gli elementi, verbalizzarli e decretare, salvo sorprese, la chiusura dell'incidente probatorio su Andrea Sempio prima della chiusura indagine che sarà disposta dalla Procura di Pavia.

Ma c'è da registrare anche uno sfogo della famiglia Poggi. "Gli accertamenti sono stati fatti, siamo a questo punto, forse sono necessari ma finiscono con lo sconvolgere la vita delle persone", ha spiegato l'avvocato Francesco Compagna, che con il collega Gianluigi Tizzoni assiste i genitori di Chiara. L'avvocato Compagna si è detto inoltre "convinto della colpevolezza di Alberto Stasi" e, oltre a ricordare che questi accertamenti sconvolgono le persone, ha ricordato che "per Stasi sarebbe stata comunque praticabile l'ipotesi della richiesta di revisione della sentenza di condanna”.

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