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Famiglia nel bosco, l'affondo degli avvocati: "Basta balle sui media"

Perizia psichiatrica per la #famiglianelbosco: tutto rimandato almeno fino a febbraio. E gli avvocati insorgono contro i media: "Spazzolini d'asino e malattie? Basta bufale"
di Claudia Osmettimercoledì 24 dicembre 2025
Famiglia nel bosco, l'affondo degli avvocati: "Basta balle sui media"

3' di lettura

Alla fine è successo. Domani è Natale e il casolare di Palmoli, anzi la villetta messa a disposizione da un ristoratore alla “famiglia del bosco”, resterà deserto. Nathan Trevallion, Catherine Birmingham e i loro tre figli di sei e otto anni non trascorreranno la giornata lì, in quel fazzoletto di terra che si sono scelti come casa, in mezzo alla natura, lontano da tutti, col cavallo Lee e l’asino Gallipoli, con quello spirito “neorurale” che è un po’ originalità e un po’ anticonformismo, ma è (soprattutto) il sacrosanto diritto di ognuno a vivere come gli pare.

Non vuol dire che i Birmingham- Trevallion festeggeranno un Natale divisi, questo no. Nonostante l’ultima ordinanza del tribunale dei minori dell’Aquila abbia appena disposto un accertamento e una consulenza per verificare lo stato clinico e psichiatrico dei genitori, tra poche ore babbo Nathan è atteso nella struttura protetta che ospita i suoi bambini (assieme alla madre la quale, tuttavia, può vederli solo durante i pasti). È giovedì, è giorno di visita. Una piccola coincidenza fortunata in una vicenda infinita che di fortuna ne ha invece incanalata pochina.

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Domani Nathan si presenterà ai cancelli della casa famiglia alle 10, entrerà col suo furgoncino Kangoo. Potrà restare fino alle 12.30 dopodiché, in fin dei conti è quel periodo dell’anno in cui diciamo tutti di essere più buoni, è difficile immaginare che verrà invitato ad andarsene: sembra assai più probabile che le educatrici e i responsabili del centro gli concederanno di rimanere almeno per il pranzo. Già in queste ore circola la voce che un accordo del genere sia stato preso, è pure il minimo.

È da Santo Stefano, semmai, che la questione si farà più complessa. Non tanto per l’organizzazione delle visite sotto la supervisione dei servizi sociali, quanto per ciò che ha disposto la magistratura per i minorenni dell’Abruzzo. I Birmingham - Trevallion aspettavano il via libera per il ricongiungimento, è arrivata la doccia gelata di nuove perizie e ispezioni. Di fatto significa aggiungere ostacoli e passaggi e allontanare il ritorno a Palmoli della “famiglia del bosco”.

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In questa più recente ordinanza (è datata 11 dicembre, ma è stata resa nota solo ieri) viene nominata una psichiatra dell’ospedale dell’Aquila, Simona Ceccoli, a cui ora spetta un triplice compito di certo non facile: tanto per cominciare dovrà compiere «un’indagine del profilo delle personalità di ciascun genitore dei minori», cioè di Nathan e di Catherine, concentrandosi sui loro «stili relazionali e comportamentali» e sulla loro propensione a riconoscere i bisogni «psicologici, affettivi ed educativi dei loro figli»; poi dovrà esprimersi sulle loro «caratteristiche psichiche», dovrà cioè stabilire se siano idonee «a incidere sull’esercizio della responsabilità genitoriale» (e se questa può essere recuperata «in tempi congrui rispetto allo sviluppo e alla crescita» dei ragazzini); e infine valuterà addirittura i piccoli, «le loro condizioni di vita, l’andamento del loro sviluppo cognitivo e psico-affettivo, le loro rifare di riferimento e i modelli di identificazione che hanno sviluppato».

A queste condizioni, cioè con questi adempimenti da completare, «la situazione, purtroppo», dice il sindaco di Palmoli Giuseppe Masciulli, «si complica invece di dipanarsi. Questa è una verifica a 360 gradi per tutta la famiglia», parliamoci chiaro. Tanto più che nelle sei pagine di ordinanza, dopo aver ripercorso pressoché l’intera vicenda e dopo aver sottolineato il riscontro di una «notevole rigidità dipendente dai valori ai quali conformano le loro scelte di vita» in capo a papà Nathan e mamma Cate, vengono chiarite alcune date: le perizie (al momento già in corso) potranno durare fino al 30 dicembre, dovranno essere videosorvegliate, gli avvocati dei Birmingham - Trevallion, così come la procura o le altre parti interessate, hanno tempo fino al 15 febbraio per fare opposizione o per far inserire nuovi elementi nel procedimento. Il 15 febbraio è tra due mesi, è chiaro che la questione non avrà un fine a breve.

«Di nuovo registriamo con allarme la diffusione integrale di ordinanze e relazioni che attengono a dati e fatti personalissimi dei minori coinvolti in questa drammatica e dolorosa vicenda», chiariscono infine gli avvocati della famiglia, Marco Femminella e Danila Solinas: «Anticipiamo azioni nei confronti di chiunque si renda responsabile della grave disinformazione che risulta veicolata da sensazionalistiche quanto ridicole dichiarazioni, tra cui i fantomatici e inesistenti spazzolini di peli d’asino, malattie gravi mai curate o piuttosto la mancanza di vaccini».