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Pensioni di cittadinanza, l'ultima buffonata di Luigi Di Maio per i poveri anziani: 138 euro

Gino Coala
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Le pensioni di cittadinanza che da gennaio 2019 arriveranno nelle tasche degli "anziani in fila alle mense dei poveri perché non arrivano a fine mese", più volte evocati dal vicepremier Luigi Di Maio, potrebbero essere ben più misere di quanto annunciato dal ministero del Lavoro. La fatidica soglia delle 780 euro interesserà infatti solo 500mila pensionati, cioè il 15% dei 3 milioni e 200mila che oggi godono dell'integrazione al minimo e ricevono già 507,42 centesimi. Leggi anche: Pensioni, un massacro con quota 100: le stime choc, quanti soldi perderai Dai consiglieri del ministro grillino, riporta Repubblica, trapelano solo ora i veri numeri destinati all'epocale iniziativa per "sconfiggere la povertà" di Di Maio. Ai pensionati sono stati destinati appena 900 milioni dei 9 miliardi stanziati per tutto il provvedimento del Mise. Il resto verrà suddiviso su altre esigenze: 7,1 miliardi andrà al reddito di cittadinanza (di cui 2,2 miliardi già previsti dal Rei del governo Gentiloni), 1 miliardo ai centri per l'impiego. La dura realtà è che i pensionati più fortunati riceveranno 138 euro al mese, raggiungendo quindi la somma di 645,42 euro. La soglia dei 780 euro per il momento è lontana, considerando il limite delle risorse a disposizione, le famigerate coperture. La priorità per il governo è il reddito di cittadinanza, per il quale sarà fissato un Isee di accesso al di sotto di 9.360 euro, un altro limite poi dal possesso o meno della casa, che riguarderà più o meno il 40% degli aventi diritto, secondo i dati Istat.

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