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Il boom dei bar con cani e gatti per un caffè condito di coccole

Un caffè condito di coccole: il fenomeno spopola a Milano. Per non rinunciare mai alla presenza dei nostri amici a quattro zampe
di Massimo De Angelismartedì 4 novembre 2025
Il boom dei bar con cani e gatti per un caffè condito di coccole

3' di lettura

Tra un miao e un bau bau la saluta ci guadagna. È un dato ormai confermato pure a livello medico, ovvero che stare in compagnia di animali domestici fa bene alla mente, al fisico e allo spirito. Esistono oggi cliniche, scuole, uffici dove quattrozampe e padroni convivono serenamente durante la giornata, con carezze e coccole. Questa nuova tendenza, a livello globale, è entrata negli esercizi pubblici, soprattutto in posti nei quali è possibile bere, mangiare fare due chiacchiere in allegria. In una città come Milano, sempre all’avanguardia, non potevano mancare spazi dedicati al modaiolo tema, perlopiù nella zona di Chinatown, dove da poco ha aperto un locale che propone un format in grado di unire la tradizione asiatica del bubble tea con la presenza di quattro simpatici cagnolini.

Si tratta di un luogo tipico di alcune capitali orientali, nei quali gli animali stanno insieme agli ospiti all’interno di un ambiente rilassato e caloroso. Siamo in via Paolo Sarpi 36, l’indirizzo di “Puppy Cake & Boba”, un luogo che per garantire tranquillità e rispetto risulta di ridotte dimensioni. Come dicevamo l’atmosfera appare da subito intima, con poche sedute a disposizione, mentre i cani sono di proprietà dei gestori, accuditi con grande cura. E soprattutto abituati a gironzolare in mezzo alle persone, visto che l’obiettivo è proprio quello di creare una situazione serena, attraverso la quale il rapporto con gli animali diventi parte dell’esperienza di consumo. Il menù offre una vasta selezione di tè, sia caldi che freddi, preparati al momento con gusti e varianti esotiche, dal frutto della passione al litchi, dalla pesca al matcha. Le suggestive versioni con boba aggiungono consistenze diverse, tra gelatine e tapioca, ma è bene sapere che il bubble tea è una bevanda rinfrescante diffusa a Taiwan negli anni Ottanta. Oltre alle bevande vengono proposti dolci ispirati alla pasticceria asiatica, insieme alle classiche mooncake al cioccolato o nocciola. Gli avventori entrano nello spazio, si rilassano, interagiscono con gli scodinzolanti Fido che saltellano in attesa di una carezza, un sorriso o un segno di empatia.

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A pochi metri di distanza, per rimanere nel quartiere meneghino dagli occhi a mandorla, troviamo in via Montelllo 6 il “Miaoka Cat Cafè”, dove si gusta un drink, assapora un dolce assieme a diversi felini che lì abitano. Per garantire la loro tranquillità il bar segue un rigido regolamento: è infatti vietato disturbare i gatti che dormono, prenderli in braccio o fare rumori bruschi. Queste new entry nel panorama milanese, si inseriscono quindi nel format dei caffè nei quali si ricerca discrezione, socializzazione e benessere in compagnia di rassicuranti quattrozampe. Una meta ambita da chi cerca momenti di pausa e relax durante una giornata di lavoro, magari stressante. Bisogna, comunque, ricordare che il primo ritrovo, di grande successo, all’ombra della Madonnina è stato il famoso “Crazy Cat Cafè” in via Napo Torriani, che proprio tre settimane fa, ha festeggiato il suo decimo compleanno. Un angolo felino nel mezzo di bevande fumose, torte fatte in casa e armonici miagolii in un posto che ha saputo coniugare nel tempo ospitalità, cultura felina e passione verso il prossimo.

Come ricorda la sua fondatrice Alba Claire Galtieri la location è nata dall’infinito amore per i gatti e da un’esperienza mai dimenticata nel lontano Giappone. Durante un viaggi nel 2014 ad Osaka entrò in un “Neko Cafè” ritrovandosi circondata da un nugolo di mici oziosi in un contesto assai confortevole. Da quella scintilla nipponica giunse il desiderio di realizzare il medesimo habitat nel capoluogo lombardo e così, due lustri fa, l’opening del primo Cat Cafè della Lombardia. Qui i veri padroni sono i gatti, ex randagi adottati tramite associazioni, che girano liberi e cercano calore dai clienti alle prese con una cioccolata calda o un dolce. Ad ogni esemplare è stato conferito un appellativo celebre, da Freddy Mercury pirata con un occhietto solo a Lana Del Rey, musa un po’ malinconica. Impossibile non notare la “pantera coccolona” Amy Winehouse nei paraggi del gigante buono (e affettuoso) Giorgio Gaber.

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