Daisy Osakue, Pietro Senaldi: "Perché sapevo che il lanciatore di uova era figlio del piddino"
Il senatore di Forza Italia Francesco Giro mi propone per il premio Pulitzer perché su Libero del 31 luglio ho scritto che l' uovo tirato in faccia a Daisy Osakue non era un episodio di razzismo. «Anziché barbari fan di Salvini i colpevoli potrebbero essere degli annoiati figli in cerca di emozioni della borghesia piddina che da sempre governa quelle zone» avevo azzardato. Ringrazio Giro ma non merito tanto; e poi avrei avuto qualche possibilità se avessi detto che i teppisti erano tifosi di Trump o della Lega. A dire che sono dem rischio un deferimento da parte dell' ordine, non un riconoscimento giornalistico. Leggi anche: Il loro ridicolo silenzio, Antonio Socci sul caso di Daisy Osakue: chi ora si deve vergognare Vi rivelo però come ho fatto ad azzeccarla. Giro sostiene che i giornalisti conoscono il Paese meglio dei politici. Questo è poco ma sicuro però non basta a spiegare tutto. Bisogna risalire molto in là nel tempo e aver osservato a lungo l' Italia. A rovinare la sinistra per le future generazioni fu Enrico Berlinguer, quasi quarant' anni fa. I compagni avevano ancora le mani e la testa sporche di sangue, i più vecchi per la guerra civile e i più giovani per il terrorismo rosso, e il segretario del Pci lanciò la questione della superiorità morale. Il dogma in base al quale a sinistra sono più buoni, onesti e puri geneticamente, per diritto di nascita, a prescindere dalle loro azioni, elevati dal solo fatto di dichiarare la giustizia sociale come loro ideale. Anziché farsi una risata, l' Italia gli credette. A sinistra diventarono tronfi e spocchiosi fino al razzismo e a destra nacque il complesso d' inferiorità verso i compagni che fino all' avvento di Salvini ha contraddistinto chiunque non appartenesse all' élite culturale sinistrorsa. BUONI E CATTIVI - Da allora lo scontro politico per i progressisti si è ridotto alla lotta tra i buoni e i cattivi, tralasciando ogni reale confronto sui contenuti. Di ciò la sinistra è morta, la sua politica si è autoconfinata alla demonizzazione dell' avversario, tralasciando qualsiasi tentativo di adeguarsi ai tempi e dare risposte pratiche alle esigenze degli elettori e perdendo il contatto con il Paese reale. La sinistra non si è più preoccupata dei problemi né tantomeno delle soluzioni, diventando squisitamente ideologica e limitandosi a bastare a se stessa. Ma se passi la vita a guardarti l' ombelico, sbatti contro il muro e gli altri ti mollano. L' autogol del Pd su Daisy nasce da questa tara che affligge tutto il mondo progressista e che da plus si è trasformato in maledizione, talvolta tragica, spesso comica. La sinistra è talmente compresa nel ruolo salvifico dell' umanità che si è assegnata da sola da essere diventata intimamente razzista. Non per necessità o disperazione, come gli abitanti delle periferie che vivono nel disagio, provando sulla propria pelle le sofferenze di una complicatissima integrazione con gli immigrati, ma intellettualmente e orgogliosamente, per senso di diversità dalla plebe e dalle sue basse tribolazioni. MELASSA INDISTINTA - Sugli aggressori di Daisy ci ho azzeccato perché ho il privilegio di osservare i sedicenti democratici da fuori. Li vedo, i poveretti. Vanno dietro a Saviano e accusano Salvini di essere stato votato dalla 'ndrangheta perché tecnicamente eletto nel collegio di Rosarno ma sorvolano sul fatto che è il collegio dove ha preso meno voti dei cinque in cui si è presentato e di governare la Calabria dal crollo della prima repubblica. La sinistra ormai è razzista, per come approccia l' avversario, ieri Berlusconi oggi la Lega e Grillo, e per come alleva i suoi figli, nel privilegio e nella convinzione di essere a prescindere migliori e nel giusto anche se non fanno nulla per dimostrarlo. Anzi. Io non entro nel dibattito fazioso se qualcuno stia predicando odio in italia. Se la Lega o Famiglia cristiana o i notap-notav e tutta la melassa ormai indistinta che sta da quella parte. So però che i più pronti a raccogliere eventuali messaggi sono i buonisti e la loro stirpe. Moncalieri-Italia. di Pietro Senaldi