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Corona: "Nell'era del berlusconismo sono un mito per i giovani medio-bassi"

L'ex agente dei vip si confessa: "Sono un uomo solo e infelice"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Non si considera un mito, ma è consapevole di incarnare il sogno di un giovane di estrazione sociale medio-bassa che sogna quello che ha lui: soldi, belle fighe e macchine potenti e fare la vita da dannato. Fabrizio Corona si confessa nel salotto di Cristina Parodi su La7 e racconta la sua vita da uomo solo. "Sono fragile", ammette al Parodi Live. "Ho una squadra che mi segue con adulazione da 20 anni, mi adora, ma i problemi li affronto sempre soltanto con me stesso gestisco la mia vita da solo". Poi ammette: "Ho tutto e sono infelice. Quando si riesce a trovare la propria dimensione, forse anche con meno si riesce a essere più felici". E spiega: "Sono diventato molto popolare perché incarno, in una società del berlusconismo, il sogno di un ragazzo di mentalità medio-bassa che è quello di avere soldi, belle fighe e macchine potenti e fare la vita da dannato. Io sono quello ma anche altro. Quello è il personaggio economico-commerciale che mi ha permesso di smettere di lavorare perché sono stato bravo negli affari". Ma il successo non regala la felicità.  

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