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Berlusconi divorzia dalla Lario: alimenti per 100mila euro al giorno

Il Tribunale di Milano assicura 36 milioni l'anno alla Lario, che nel 2009 su Repubblica diede la prima picconata al Cav. Silvio si tiene il patrimonio

Giulio Bucchi
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Un pacco di Natale clamoroso: per Veronica Lario pacco in senso di regalo, per Silvio Berlusconi invece significa fregatura. A tirargliela, naturalmente, il Tribunale di Milano che con una sentenza depositata proprio il 25 dicembre dalla Nona sezione civile ha fissato i termini della separazione non consensuale avviata nel 2009: il Cavaliere, scrive Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, dovrà pagare 100mila euro al giorno di alimenti alla ex moglie, vale a dire 3 milioni di euro al mese, 36 milioni all'anno. In compenso, il leader del Pdl si terrà il patrimonio immobiliare (a cominciare dalla villa di Macherio, valutata 78 milioni) e non cederà pezzi del proprio impero societario. 100mila euro al giorno alla ex moglie: troppi? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano Gossip e veleni - La rottura tra Berlusconi e la Lario risale alla tarda primavera del 2009, con l'ormai mitica lettera inviata da Veronica niente meno che a Repubblica, il giornale più duro e critico con l'allora premier. Era appena scoppiato il caso Noemi Letizia, la minorenne napoletana al cui compleanno aveva partecipato anche lo stesso Berlusconi. Frequentazioni chiacchierate (compresa quella con il ministro Mara Carfagna) cui la Lario decide di ribellarsi in modo eclatante, aprendo di fatto una ferita non tanto privata quanto politica. Quell'estate aprirà anche il declino del governo di centrodestra, in una serie di addii, processi, scandali ed intercettazioni.  Il patrimonio non si tocca - La domanda di divorzio ufficiale risale al 3 maggio 2009 e le richieste di Veronica sono esose: 43 milioni l'anno, mentre Berlusconi non vuole andare oltre i 300mila euro al mese, dieci volte di meno. In ballo c'è anche Villa Belvedere a Macherio, proprietà di valore e soprattutto costosa, dato che secondo il Cav le spese di manutenzione ammonterebbero a 1,8 milioni al mese. La sentenza del Tribunale di Milano, in quanto a liquidi favorisce decisamente la moglie ma perlomeno i due ex coniugi hanno trovato un punto d'accordo: niente richiesta di "addebito di colpa" reciproco.  

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