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Barbara Berlusconi, la replica a Renato Farina: "Perché ho scritto una lettera al Fatto di Marco Travaglio"

Davide Locano
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Pubblichiamo la replica di Barbara Berlusconi all'articolo di Renato Farina. E, di seguito, la contro-replica di Farina. Gentile Renato Farina, leggo con stupore quanto da lei scritto. Non lo condivido, ovviamente. "Figlia ingrata" perché commento su Il Fatto Quotidiano il tema della discriminazione delle donne in Arabia Saudita? E per questo avrei tradito mio padre? Forse lei sottovaluta mio padre, che si sa difendere, e bene, da solo da più di vent' anni. Non ha certo bisogno del mio modesto aiuto. Perché ho risposto a una domanda de Il Fatto Quotidiano seppur in forma di lettera? Perché è l' unico giornale che me l' ha chiesto. Semplice. Forse troppo semplice per Lei che vede intrighi laddove proprio non ci sono o perché forse ha visto troppi film di spionaggio. (Scrivo in forma di lettera proprio perché non voglio che il mio pensiero sia snaturato come accade a volte nelle interviste. Le segnalo inoltre che non conosco Marco Travaglio). Da sempre parlo con tutti i media senza fare discriminazioni: non capisco allora perché non mi abbia dedicato analoghe critiche in occasione di interviste a media 'sovversivi', come Repubblica, l'Huffinghton Post e Ballarò, ad esempio. Dove, tra l' altro, difendevo mio padre da attacchi inqualificabili. Leggi anche: La lettera di Barbara Berlusconi a Marco Travaglio Il suo giornale poi, me lo lasci dire, da mesi attacca sia Silvio Berlusconi (con epiteti molto negativi), sia Mediaset. Quindi è difficile, gentile Signor Farina, ergersi come difensore di Silvio Berlusconi quando la normalità è, per il giornale in cui lavora, il logoramento continuativo della sua immagine. In quanto alla figlia miracolata. Certo che si, lo sono. Ho avuto la fortuna di avere un padre che grazie alle sue doti e al suo lavoro ha permesso a tutti noi figli di vivere nell'agio. Ma la lista dei miracolati è lunga, forse c' è un piccolo posto anche per chi, come lei, per anni si è seduto sulle comode poltrone del parlamento. Da nominato. Grazie ai voti di mio padre, non certo con le stellette di chi aveva preso migliaia di preferenze personali sul campo. di Barbara Berlusconi * * * Gentile Dottoressa Berlusconi, mi sento un taumaturgo al quadrato. Doppio miracolo. Le unghie che le erano cascate per vellicare chi dava e dà a suo padre del delinquente naturale colluso con la mafia, sono riuscito a fargliele ricrescere istantaneamente con due parolette. Soprattutto le ho fatto esplodere in seno una formidabile sensibilità filiale. Magari le fosse fiorita in testa un paio di giorni prima, avrebbe evitato di esporre il padre al ridicolo, flirtando con il giornale che lo vuole morto, o almeno in galera. Apprendo che non l' ha fatto per rivalsa. Perfetto. Peccato però. Preferisco il ribollire del sangue a lettere scritte con lo sciroppo di lampone cordialmente inviate ad uso di chi ha stuprato la reputazione della famiglia. Se Libero poi in questi anni ha dedicato critiche mordaci al fondatore di Forza Italia e a Mediaset, vuol dire che se le sono meritate. Non siamo infallibili, ma sinceri senz' altro. Quanto ai suoi riferimenti alla modesta persona del qui scrivente, noto che prescindono dall'articolo. Mi riferisco alla acuta finezza con cui ha citato a mio riguardo lo "spionaggio" e la "nomina" a deputato. Ecco, chieda notizie a suo papà. di Renato Farina

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