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Giorgio Napolitano, la vacanza con tanto di scorta fa infuriare il Sap: "Inammissibile, noi non abbiamo nulla"

Caterina Spinelli
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La polemica sulle vacanze esose in Toscana del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, non sembra vedere la fine. La richiesta fatta da Napolitano a Roma per ottenere un servizio di 4 autisti (due a testa per il senatore a vita e per la consorte Clio), più altri 4 uomini delle Forze dell'ordine per garantire la sicurezza alla struttura militare in cui saranno ospitati per 45 giorni (nella zona di Marina di Cecina) richiama quei privilegi d'oro tanto odiati dalle persone comuni. L'ufficio stampa di Napolitano - riferisce Il Giornale - però controbatte e in una nota fa sapere che "le scelte relative servizio di scorta e di vigilanza del Presidente emerito sono regolate da norme e direttive ovviamente non dipendenti dalla volontà del presidente Napolitano". Poi ricorda un comunicato del Quirinale del 2017 che recitava: "Si fa presente che corrisponde a un interesse pubblico e a un obbligo dello Stato garantire la sicurezza dei presidenti della Repubblica emeriti. La tutela è assicurata non a richiesta dell'interessato ma sulla base delle norme vigenti, con gli stessi criteri e con le stesse modalità utilizzati per analoghi servizi di protezione. I dettagli sula composizione di detti servizi sono dati sensibili". Leggi anche: Napolitano e Clio in vacanza...e noi paghiamo la scorta "Purtroppo - prosegue - nemmeno questo ultimo particolare richiamo è stato sufficiente a impedire la diffusione di notizie riservate e di cui nemmeno la segreteria del presidente emerito è a conoscenza. A questo devo aggiungere che le spese relative al soggiorno del presidente, di sua moglie Clio e dei loro assistenti domestici sono naturalmente, come egli anni passati, a loro carico. Spiace - conclude - constatare il ritorno di una polemica pretestuosa nei confronti di chi ha bisogno, su indicazione dei medici curanti, di tranquillità e riposo". Ma l'indignazione arriva proprio dai sindacati di polizia: "Quattro agenti di scorta - scrive il segretario generale del Sap (sindacato autonomo di Polizia), Stefano Paoloni - per Giorgio Napolitano e per sua moglie. Due ciascuno, in modo tale da potersi spostare per le proprie esigenze. Intanto i colleghi sono costretti a turni sfiancanti e mal retribuiti. L'apparato della sicurezza è al collasso per i tagli dissennati applicati dai precedenti esecutivi, e spacciati per razionalizzazione". Leggi anche: Napolitano contro Lega e M5s: "Non votate i sovranisti" E tiene a precisare: "Non abbiamo vestiario, non abbiamo uomini e non abbiamo mezzi. Livorno risente poi particolarmente di queste difficoltà. Sono pochi gli uomini addetti al controllo del territorio per la repressione dei reati. È inammissibile assegnarne ben quattro per le vacanze di Napolitano e consorte. Andrebbero riviste le scorte, razionalizzare in tal senso. E nel frattempo conclude Napolitano potrebbe scegliere di fare vacanze meno impegnative". A fargli eco il segretario provinciale generale dell'Fsp Polizia di Livorno, Pasquale Sannuto: "Lamentiamo, così come è successo negli ultimi anni, il mancato invio di personale aggregato per la stagione estiva cosa che, invece, avviene regolarmente per le altre località balneari. Problematica - conclude - acuita maggiormente dalla presenza del Presidente emerito Napolitano e consorte, che hanno tolto altro personale al territorio".

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