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Massimo Giletti, minacce di morte in diretta a Non è l'Arena: "So chi è stato, questa volta fa più effetto"

Giulio Bucchi
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Minacciato di morte durante la pubblicità, Massimo Giletti non arretra di un millimetro: dopo aver cacciato dallo studio Raimondo Etro, ex Brigate rosse colpevole di aver pronunciato a Non è l'Arena una frase vergognosa ("Meglio le mani sporche di sangue che di acqua come Ponzio Pilato"), il giornalista e conduttore di La7 è finito nel mirino dell'odio di sinistra.   Leggi anche: "Vi offendete se vi chiamo zocc***a". Etro fuori controllo, insulta in diretta Santanchè e la Mussolini "Ti devono sparare in bocca", gli hanno scritto. E non è la prima minaccia. "Purtroppo le ricevo spesso - spiega al Giornale Giletti -, questa volta fanno però più effetto perché arrivano probabilmente da gente vicina al pensiero delle Brigate Rosse. Chi fa il mio mestiere e lo fa in modo tosto lo mette in preventivo". In qualche modo, perdona Etro che sarebbe "andato sopra le righe" probabilmente "per il momento emotivo che sta vivendo. Gli hanno tolto il reddito di cittadinanza". Dietro le quinte non si sono incrociati, "ma cercherò di parlargli perché avendolo invitato io, credo sia giusto scambiarsi delle opinioni. Ho sempre rispetto per tutti, ma anche gli altri devono avere rispetto per me e per gli ascoltatori. C'è un limite oltre il quale non si può andare".

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