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Francesca Pascale, da Silvio Berlusconi una buonuscita da 20 milioni: quanto costa al Cav l'addio

Salvatore Dama
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Amore mio, quanto mi costi: una buonuscita da venti milioni di euro, più un mantenimento annuo di un milione di euro. Sono le somme che transiteranno dal conto di Silvio Berlusconi verso quello di Francesca Pascale, ex convivente more uxorio del Cav. Lo rivela Oggi. Raccontando un nuovo capitolo della separazione dell'anno. A marzo la fine della relazione era stata annunciata con un comunicato stampa. Successe questo: girarono delle foto che ritraevano Berlusconi in vacanza con la deputata Marta Fascina. Fu presentata quasi come una scappatella. Ma in realtà tutti sapevano che non lo era. Il rapporto con Francesca era già finito da qualche tempo. Più o meno, nel momento in cui il Cav le aveva affidato in comodato d'uso Villa Maria, una mega tenuta a Casatenovo, in Brianza. Una decina di chilometri di distanza da Arcore. «Lavora a Villa San Martino, ma la sera torna a dormire da Francesca», era la vulgata che veniva fatta circolare.

 

 

Per tenere buona lei. Non era proprio così. Le visite alla first lady, nel tempo, si erano fatte sempre più sporadiche. Poi più nulla. E Silvio, nel frattempo, si era legato alla parlamentare azzurra. Che, in un primo momento, era stata accolta nel cerchio magico proprio con il benestare dell'ex valletta di Telecafone, notoriamente restia ad accettare altre presenze femminili nel perimetro brianzolo. Il fatto era successo a ridosso del lockdown. Il settimanale "Diva e Donna" aveva pubblicato alcuni scatti di Silvio e Marta. Titolo: «Per Berlusconi una nuova Dama bionda». Sottotitolo: «Con Fascina nel resort di lusso in Svizzera. E la Pascale non c'è». Le immagini ritraevano l'ex premier in paletot blu e la trentenne, soprabito scuro con stampe fantasia, Birkin nera e i Dudini al guinzaglio. «Fra il presidente Berlusconi e la signora Francesca Pascale non vi è più alcuna relazione sentimentale o di coppia». Ecco l'epitaffio, giunto sotto forma di nota stampa, alle redazioni. La first lady non l'aveva presa bene, ovviamente. Rispose prima con un'acidata affidata all'Adnkronos («Mi fa simpatia vedere un deputato della Repubblica a spasso con il mio cagnolino...»).

Quindi con un paio di interviste: «Silvio mi ha sempre trattato da regina», la premessa. Poi lo sfogo: «Ritrovarmi tradita, a 35 anni, e liquidata, da un compagno così amato che ne ha 83...». Che nervi. Parole affidate a Repubblica. Insieme a una postilla, che sapeva quasi di avvertimento: ne avrebbe da raccontare, di dettagli, Francesca, sulla vita berlusconiana... La quarantena ha fatto il resto. E ha evitato che la Pascale, napoletana sanguigna e verace, organizzasse qualche blitz per andarsi a riprendere il suo uomo. Il Cav è rimasto in Provenza, nella villa della figlia Marina, lontano dai focolai lombardi di Covid-19, con la sua nuova compagna, e Francesca ha trascorso il lockdown in Italia. A distanza di sicurezza. Quanto gossip che è circolato sulla Pascale e sulle maniere forti. Una vera femmina alfa. Incazzosa. Una che non aveva timori reverenziali a prendere il suo uomo di petto. «Lo mena», ridevano le malelingue forziste.

Quello che non piaceva e non è mai piaciuto però era altro. La smania di protagonismo. L'interventismo politico. I giudizi tranchant, i vaffa agli alleati, Salvini in particolare («Non lo stimo come uomo e neanche come politico»). Nessuno però, in Forza Italia, ha mai osato fiatare. Neanche quando Francesca ha rivelato le sue simpatie per il mondo Lgbt, iscrivendosi all'Arcigay. O l'amicizia speciale, di cui scrive sempre Oggi, con la cantante Paola Turci. Sempre fatti suoi. Ma erano tutti dettagli che lasciavano intendere la reale sostanza della relazione con il Cavaliere. Una roba più formale che altro. Almeno negli ultimi anni. Dalla Sardegna, dove Silvio è in vacanza con la Fascina (e dove qualche giorno fa è planata anche Veronica Lario), arriva un «no comment». Il paradosso è che i soldi che aveva risparmiato con la ex moglie, grazie a una sentenza favorevole della Cassazione che aveva rivisto al ribasso l'assegno di mantenimento, non andranno nel salvadanaio. Finiranno alla Pascale. «Ma tanto», come dice spesso Berlusconi tra l'ironico e il rassegnato, «si sa che paga sempre Pantalone...».

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