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Alessandro Sallusti contro Massimo Giannini: "Salvini e l'ordine costituito, allora è giusto torturare e uccidere Regeni?"

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Hanno fatto scalpore e generato inquietudine le parole di Massimo Giannini a In Onda. Secondo il direttore de La Stampa, Matteo Salvini è stato fermato in Italia e all'estero per difendere "un ordine costituito", "un ordine mondiale" quello di élite e tecnocrati. Insomma, una negazione della democrazia che Giannini mostra di condividere, di ritenere corretta. E contro l'ex firma di Repubblica, sul Giornale, apre il fuoco Alessandro Sallusti: "Non sappiamo neppure se Giannini abbia partecipato in modo attivo alla distruzione di Salvini su mandato dei suoi lettori, certo la sua ammissione apre seri dubbi sull'autonomia di testate giornalistiche ritenute stupidamente libere e immacolate". 

 

Dunque, Sallusti ragiona: "Se un ordine costituito ha il diritto di disfarsi in qualche modo - in qualsiasi modo verrebbe da dire ascoltando Giannini - di chi lo mette in discussione, beh allora anche l'ordine costituito egiziano potrebbe avere avuto qualche buona ragione a torturare e uccidere il nostro Giulio Regeni, da lui ritenuto una minaccia. Così come l'ordine costituito di Erdogan è giustificabile se incarcera i dissidenti senza giusto processo e lo stesso vale per le libertà e i diritti umani negati ai propri cittadini dai leader cinesi".

Infine, un'amara considerazione: "Il problema è che Giannini ha ragione: l'ordine costituito ha deciso da tempo che il centrodestra - Berlusconi, Salvini o Meloni poco cambia - non deve mai più tornare alla guida dell'Italia. Dobbiamo ringraziare che, almeno fino ad ora, non ci condannino a bere la cicuta, come successe a Socrate, il filosofo costretto all'autoavvelenamento per avere sfidato con le sue tesi il potere costituito di Atene. Era il 399 avanti Cristo, ma regole e metodi delle élite sono ancora gli stessi", conclude Alessandro Sallusti.

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