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Vittorio Sgarbi, discoteche chiuse: "Pura invenzione del governo, non possiamo più sc***re e mangiare"

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“Anche i gatti sanno che io non vado in discoteca, però un giovane che è in vacanza ha il diritto di andarci e ci sono molte ragioni per pensare che è una pura invenzione che lì possa passare il contagio”. Così Vittorio Sgarbi commenta la decisione del governo presieduto da Giuseppe Conte, che ha deciso la chiusura di tutte le discoteche d’Italia, sia all’aperto che al chiuso. Un provvedimento che arriva dopo Ferragosto insieme ad una nuova stretta sulle mascherine, che andranno indossate anche all’aperto in una fascia oraria ben precisa: dalle 18 alle 6.

“Il contagiato non è un malato - aggiunge Sgarbi - per cui raccontano balle tutto il giorno. Impedire ai giovani di andare in discoteca è un atteggiamento da dittatura. Dal virus non si esce morti ma vivi, soltanto se si è già malati o particolarmente debilitati il virus può pesare su altre patologie, ma non è la causa essenziale o fondamentale. Altrimenti dovremmo anche dire di non sco***e e non mangiare più. Tutte le cose che si fanno normalmente possiamo farle anche con il Covid che non va fatto passare per la peste. Chi prova a far credere questo - è la chiosa di Sgarbi - ha in mente qualcos’altro”.

 

 

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