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Augusto Minzolini su Alessandro Di Battista: "Il suo No a Mario Draghi? Il potere fa gola"

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Tutto pronto per la pagliacciata grillina, il voto sulla fantomatica piattaforma Rousseau sul governo di Mario Draghi. Voto a cui si arriva dopo liti furibonde e il tentativo di fermare la "consultazione" da parte di Beppe Grillo. Il quesito è scritto in modo ridicolo, insomma pensato in tutto e per tutto per favorire il sì. Una comica grillina. Una farsa. Peccato che ci sia l'Italia di mezzo. Ma tant'è, le "urne" aprono alle 13. Qualsiasi sarà l'esito del voto, il M5s è destinato a spaccarsi. A frantumarsi ulteriormente.

 

E su questo voto, dedica una riflessione, velenosissima, Augusto Minzolini. Lo fa su Twitter, dove tira in ballo anche Alessandro Di Battista, leader dei frondisti grillini e che continua a fare campagna contro l'appoggio al governo Draghi. Dunque, Minzolini cinguetta: "Tre giorni di menate sulla consultazione 5stelle sulla piattaforma Rousseau, sul rischio del No a Draghi - premette il retroscenista -. Detto ieri e lo ripeto oggi: passerà il Si! Sono un indovino? No. So peró che la contaminazione con il Potere cambia, il Potere fa gola. Il No del Dibba: solo perché non ha Potere!", conclude Minzolini.

 

Insomma, un ragionamento essenziale ma molto preciso. Il "sì" chiesto da parte dei vertici grillini a Draghi è motivato essenzialmente dal terrore di perdere posti nei ministeri, dunque potere. Il "no" invocato da Di Battista è dovuto alla stessa ragione, ma sotto una prospettiva differente: l'unica possibilità che ha il Che Guevara di Roma Nord di ri-scalare il Movimento è con il M5s fuori dal governo Draghi. Dunque, anche in questo caso, si tratta di una questione di mero potere. Minzolini colpisce nel segno: provate a smentirlo...

 

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