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Bruno Vespa, fango e vergogna del Fatto Quotidiano: un pensionato guardone. Ma tacciono su Roberto Speranza

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Daniela Ranieri è entrata a gamba tesa su Bruno Vespa e Matteo Bassetti, che lo scorso mercoledì hanno disquisito a Porta a Porta di quanto sta accadendo con la campagna di vaccinazione e in particolare con AstraZeneca, che qualche problema in relazione ai giovani lo sta dando. In particolare lo storico giornalista e conduttore di Rai 1 è stato definito l’umarell della virologia, ovvero il classico pensionato che si aggira con le mani dietro la schiena facendo domande, dando suggerimenti o criticando le attività che si svolgono. 

 

 

“Infatti non ne azzecca una”, è la puntura dell’opinionista del Fatto Quotidiano, che poi se l’è presa anche con Bassetti. Ma il punto è soprattutto AstraZeneca. Cosa fare? “Qui si tifa molto per AZ - è il commento della Ranieri su Porta a Porta - il vaccino dapprima indicato solo sotto i 55 anni, quindi bloccato, poi autorizzato fino ai 65 anni, poi indicato da Aifa solo per gli ultra-sessantenni, quindi autorizzato dall’Ema senza limiti di età, indi iniettato nelle vene di parecchi giovani nei baccanali vaccinali detti Open Day, infine bloccato sotto i 50 anni nelle ultime ore”. 

 

 

Ricostruzione giusta, che testimonia la confusione istituzionale sul vaccino di AstraZeneca: ma perché prendersela con Vespa e Bassetti? Guarda caso la Ranieri ‘dimentica’ il ministro Speranza e il Cts, ma ricorda benissimo di nominare il generale Figliuolo, nemico pubblico numero uno per il giornale diretto da Marco Travaglio. 

 

 

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