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Vittorio Sgarbi, rubate centinaia di opere d'arte in Rai: “Perché non sarà difficile ritrovarle”

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Vittorio Sgarbi

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Il fatto che alla Rai siano state sottratte 120 opere d'arte non stupisce Vittorio Sgarbi. "Siccome la Rai ha diverse sedi, non mi stupisce che qualcuno abbia privatizzato i beni. Per i carabinieri non mi pare neanche un'impresa difficile ritrovarle, nel senso che le opere comprate sono state sicuramente inventariate", ha detto il critico all'AdnKronos. E ancora: "I militari avranno anche avuto indicazione dei luoghi in cui stavano. Per cui l'indagine può portare a ritrovarle. La traccia degli acquisti realizzati dalla Rai deve esserci".

 

 

 

Sgarbi poi ha raccontato anche che "circa un anno fa avevo parlato con il direttore amministrativo della Rai, Nicola Sinisi, per fare una mostra delle opere che erano in sede. Sono effettivamente delle opere di interessanti artisti degli anni Cinquanta, Sessanta, dipinti di Rosai, Soffici, De Pisis". In campo "c'erano varie ipotesi: farla a Sutri, al Mart di Rovereto, di cui sono presidente, oppure a Dubai. Poi la cosa cadde. Per quanto riguarda quello che ho visto io, le opere che mi portarono di Sironi, De Pisis, Guttuso potevano essere quotate intorno a 15-20 milioni di euro".

 

 

 

E infatti per la Rai la perdita sarebbe stata milionaria. Da Viale Mazzini sarebbero stati portati via quadri, sculture e oggetti di vario tipo che componevano un patrimonio di circa 1.500 pezzi. Lo ha rivelato Il Messaggero che parla di un furto a livello nazionale su cui gli inquirenti stanno ora indagando. Al momento, comunque, non si sa chi siano i ladri. Nel mirino del pm Francesco Marinaro, però, ci sarebbero i dipendenti della stessa azienda pubblica, anche se si tratta solo di sospetti. D'altronde i furti sarebbero cominciati nel 1996 e avrebbero coinvolto diverse sedi Rai sul territorio italiano.

 

 

 

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