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Otto e Mezzo, Massimo Galli e il disastro-AstraZeneca: "Di chi è la colpa", Speranza intoccabile

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Massimo Galli è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, dove si è ampiamente dibattuto del caos scatenato su AstraZeneca e sugli open day dopo la morte di una 18enne in Liguria. “Per questa cosa della campagna di vaccinazione - ha esordito del professore dell’ospedale Sacco di Milano - c’è una necessità prioritaria di tutela collettiva ma anche di fare attenzione al rischio individuale. Quando hai già vaccinato molto magari al rischio individuale devi prestare un minimo di attenzione”. 

 

 

Quello che è successo è molto raro - ha sottolineato Galli - ma sui grandi numeri riguardanti tanti giovani che fanno quel vaccino è un po’ la cronaca di un evento annunciato. Se fossimo stati nella situazione di marzo o aprile, quando la campagna di vaccinazione aveva iniziato giusto a decollare e avevamo molto da fare, si poteva valutare di dare la priorità a tante vaccinazioni subito. Invece in questa situazione potevamo pensare a qualcosa di diverso, di più prudente e forse più efficace. Nel senso di evitare tutta una serie di cattivi pensieri e perplessità”.

 

 

Ma il pasticcio è stato della politica o della scienza? “Da parte delle agenzie internazionali - ha risposto Galli alla domanda della Gruber - abbiamo visto un po’ di balletti, con la politica che è venuta appresso in una situazione in cui ogni Regione fa un po’ quel che gli pare. Il ministro Speranza è stato bravo a fare chiarezza”. E figuriamoci se da Galli poteva mai arrivare una critica a “Robertino”. 

 

 

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