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Otto e Mezzo, Padellaro gioca sporco contro la Meloni: "Scontri a Roma, Salvini sapeva qualcosa?", dove si spinge

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Il plotone d'esecuzione è schierato a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7. Nel mirino c'è Giorgia Meloni, dopo le sue durissime accuse alla Camera contro Luciana Lamorgese per gli scontri a Roma dei no-Green pass dello scorso sabato. La leader FdI ha accusato il ministro di aver "lasciato fare". E ancora, ha picchiato durissimo parlando di "strategia della tensione", finalizzata a colpire il centrodestra e FdI, come puntualmente è accaduto.

 

E di queste parole, la Gruber chiede conto ad Antonio Padellaro, ospite in studio, il quale parla di "affermazione gravissima non suffragata da elementi. Dopo aver citato la strategia della tensione, uno dei capitoli più oscuri degli Anni di Piombo, mi sarei aspettato due elementi - premette la firma del Fatto Quotidiano -. Il primo: intanto lei dimentica che al governo c'è il suo compagno di coalizione Matteo Salvini, e quindi qualcosa forse potrebbe sapere. È anche un'accusa rivolta a un signore che penso non voglia fare il pupazzo in maggiroanza. Ma l'aspetto più grave è che il Copasir è presieduto da un esponente di FdI, che evidentemente qualcosa dovrebbe sapere di una eventuale strategia di questo genere", sottolinea. Insomma, Padellaro gioca sporco, tira in ballo Salvini, nel tentativo di trasformare le parole della Meloni in una sorta di accusa contro l'alleato e leader della Lega.

 

Poi, però, Padellaro si spende anche in una critica alla Lamorgese, oggettivamente difficile da difendere in questo contesto. "Ciò detto, e ricordiamo che siamo a tre giorni dalle elezioni, anche l'intervento del ministro Lamorgese lascia perplessi. Ti presenti con due paginette... Ma quando la Meloni ha chiesto conto della presenza di Castellino di Forza Nuova, chiedendo perché non era stato fermato prima, la Lamorgese ha detto perché avevamo paura che fermandolo sul palco si creassero tensione. Ma non dovevate farcelo arrivare su quel palco, caro ministro", conclude Padellaro.

 

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